Legnini (PD): “Sull’apertura delle sale da gioco non c’è niente nella legge di Stabilità: zero”

Il senatore Legnini, relatore del dl Stabilità in merito alle critiche sulla questione delle sale da gioco sollevate dal senatore Lauro ha dichiarato: “Il senatore Lauro ha sferrato un attacco violento nei confronti del lavoro svolto dalla Commissione Bilancio su questo punto descrivendolo come qualcosa di oscuro durante il quale nottetempo sarebbe entrata di soppiatto una norma che autorizza l’apertura di 1.000 sale da gioco poker. Non si è avveduto il senatore Lauro che proprio lui votò nel luglio del 2011 una norma che prevedeva l’apertura di 1.000 sale da gioco, certamente a fin di bene, dal punto di vista di chi l’ha proposta a suo tempo (immagino), e che la notizia non era quella che hanno diffuso il senatore Lauro e, purtroppo, devo dire, anche i Ministri del Governo, come altri colleghi, nella giornata di oggi, perché la vera notizia è che su questa materia (quella cioè dell’apertura delle sale da gioco) non c’è niente nella legge di stabilità: zero.

Il Governo aveva infatti chiesto ai relatori una proroga di sei mesi per predisporre il bando, i relatori avevano aderito a tale richiesta, ma il senatore Pichetto Fratin (che, mio malgrado – lo dico in quanto componente del Gruppo del PD – devo difendere) ha presentato un subemendamento in senso contrario. Quindi le cose rimangono esattamente come erano nel luglio del 2011. Tutto qui”.

 

A prendere parola sulla questione anche il diretto interessato, il sen. Pichetto Fratin spiegando che “un emendamento al dl stabilità interveniva per mantenere una norma varata dal ministro Tremonti che prevedeva entro il 1° gennaio 2013 i bandi per le sale da gioco. Questa appostazione è stata espunta con un emendamento puramente tecnico; c’era un problema di copertura finanziaria. Peraltro, è stata espunta su proposta del Governo nel senso che è stato presentato da parte del sottoscritto un subemendamento. Mi auguro che il Governo, visto che a questo era collegata anche la norma sulla pubblicità antiludopatia, domani possa, in occasione dell’apposizione della questione di fiducia e della presentazione del maxiemendamento, chiedere all’Aula di rettificare il testo rispetto a quanto licenziato dalla Commissione in merito a tale aspetto, per permettere la pubblicità antiludopatia.

A tal proposito, ho letto alcune agenzie e mi sento in dovere di precisare al Ministro della salute che deve accordarsi con il Ministro dell’economia e con il Presidente del Consiglio dei ministri. Questo, perché il problema di copertura finanziaria e dell’espunzione del tema è un problema del Governo. Invito pertanto i rappresentanti dell’Esecutivo, a partire dal ministro Giarda, a farsene carico. Infatti i Ministri non possono riversare su altri, a mezzo di comunicati stampa, le proprie colpe. Bastava seguire la norma e nel momento in cui è stata scritta verificare l’esistenza della copertura finanziaria. Mi rendo conto – ha concluso – che lavorando in queste condizioni possono essere commessi degli errori, ma se all’errore se ne aggiunge un altro, comincia a essere preoccupante”.

cd/AGIMEG