Casinò: Venezia, dubbi sul nuovo bando per base d’asta ribassata di 41 milioni di euro

Ieri in consiglio comunale a Venezia Gigi Giordani (Psi) ha proposto di riavviare le contrattazioni con i sindacati per ridurre i costi e la pianta organica del casinò, e non ricorrere a un nuovo bando. “Alla luce di una riproposta di bando che ripartirà da 98 milioni, 41 in meno, e nell’incertezza – ha detto Giordani – rivaluterei la proposta del sindacato per capire se c’è disponibilità a ridiscutere costi e pianta organica”. Il problema fondamentale di questo nuovo bando che l’Amministrazione vorrebbe pubblicare entro giugno per arrivare a fine ottobre all’aggiudicazione, è che nessuno sembra crederci sul serio, dopo il primo tentativo deserto. Il problema del gruppo del PD è quello della credibilità del gruppo dirigente della casa da gioco, che aveva presentato un piano con tutte le garanzie, avallato da operatori internazionali di solito molto accreditati e che poi non ha funzionato. Lo riporta oggi Il Gazzettino di Venezia e Mestre. Il “piano B”, quello della ristrutturazione, richiederebbe tempi lunghi e non sarebbe indolore. E intanto la casa da gioco continuerebbe lunga la china discendente e con un debito di 160 milioni sulle spalle. Si è parlato anche dell’acquisto da parte dei dipendenti di una quota azionaria, attraverso il fondo TFR, ma questo complicherebbe le cose perchè significherebbe tornare al Viminale per firmare altre carte e attendere magari anni. lp/AGIMEG