“L’ANCI ha formulato e avanzato un pacchetto di proposte per una ripresa sicura e duratura, nonché capace di risolvere alcuni nodi strutturali che affliggono l’Italia. Abbiamo sottolineato la necessità, per far ripartire il Paese, di affidarsi ai circa ottomila Comuni, dando loro gli strumenti per veicolare l’iniezione di liquidità di cui le famiglie e le imprese hanno urgentemente bisogno. Due obiettivi elementi fondamentali di riflessione spingono i Sindaci a proporsi con grande senso di responsabilità e rifuggendo ogni protagonismo come attori del rilancio: i Comuni sono i principali investitori pubblici, con una capacità di gran lunga superiore agli altri livelli di governo; i settori di riforma e di sviluppo individuati dalla Commissione europea riguardano strettamente gli ambiti di azione propri dei Comuni e delle Città e i processi di governo e trasformazione urbana”. E’ quanto sottolineato dall’Anci in audizione riguardo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nelle Commissioni Bilancio e Politiche dell’Unione Europea del Senato. “Bisogna puntare subito, da qui, con decisioni coraggiose e puntuali ad una strategia di: finanziamenti diretti e non intermediati a sostegno di interventi relativi ai tre settori individuati dalla Commissione europea e finanziati con il Recovery Fund; riduzione al minimo dei passaggi formali e burocratici per l’individuazione ed erogazione dei finanziamenti. Su questo serve una assunzione maggiore di responsabilità da parte di tutti, istituzioni, organi politici, amministrativi e di controllo affinché l’obiettivo della efficienza della capacità di spesa per lo sviluppo diventi elemento comune di azione”, aggiunge. cdn/AGIMEG