Slot, Francesco Corallo (Global Starnet): “L’unico che ha perso la concessione sono io. I soldi del bonifico a Tulliani non erano per le macchinette”

“L’unico che ha perso la concessione sono io. La verità è che per colpa del mio cognome, per vecchi rapporti di mio padre su cui la magistratura ha indagato moltissimi anni, io non posso fare impresa in Italia. Per tutti sono solo un siciliano mafioso”. Francesco Corallo torna a parlare dopo l’estradizione in Italia: arrestato lo scorso 3 dicembre su ordine del tribunale di Roma, per otto mesi è rimasto in una cella della polizia di Philipsburg, nelle Antille Olandesi. La procura e lo Scico della Guardia di finanza lo accusano di associazione per delinquere, riciclaggio, reati fiscali, peculato. Avrebbe provocato alle casse dello Stato un danno da 215 milioni di euro per mancato versamento del Preu. “Lo so che lei vuole parlare di Gianfranco Fini – ha detto nell’intervista a LaVerità – ma io non posso rispondere su queste cose prima di averlo fatto con i magistrati, è una questione di rispetto”. Dunque ne parlerà con i pm? “Certo che ne parlerò con il procuratore”. Spiegherà… “Non c’è niente da spiegare, quello che è si legge nelle carte (il riferimento è ai bonifici ai Tulliani, ndr)..”. Quello che colpisce sono quel milioni inviati a una famiglia che non c’entrava niente con le sue attività nel settore del gioco. Motiverà anche questo? “Si. Ma la famiglia in questione ha avuto rapporti solo con me o ha avuto rapporti vari con tanta altra gente?”. E l’appartamento di Montecarlo? “Io di quella casa non sapevo nulla. L’hanno comprata altri. Ma pensa davvero che io avrei acquistato la casa per poi farci vivere dentro Giancarlo Tulliani, il cognato del presidente della Camera? Mica sono pazzo”. Nelle varie ordinanze il giudice sembra domandarsi come sia possibile che non ci sia la corruzione in una vicenda del genere… “E perché dovrebbe esserci?”. Nella causale di un bonifico da 2,4 milioni inviato a Sergio Tulliani, il suocero di Fini, c’è scritto: «liquidation foreign assets – decree 78/2009, 24M Euro » (liquidazione attività estere-decreto 78/2009, 2,4 milioni, ndr). “Deve leggere tutta la causale del bonifico e tutto il decreto. E’ un provvedimento molto lungo e il riferimento del bonifico non è alle videolottery (Vit)”. Quel collegamento lo fanno I magistrati: hanno scritto che grazie alla nuova legge le sue società potevano offrire in pegno i diritti sulle Vlt e ottenere un mutuo… “Hanno dato questa chiave di lettura, ma esaminando bene le carte uno magari si rende conti di altre possibili spiegazioni. Anche i giudici capiranno che quei soldi non erano per le macchinette, ma per un’altra cosa”. Ma lei non volle nemmeno acquistare l’edificio che le proposero come sede per la sua società. “Mi spiega perché c’è tutto questo accanimento nei mie confronti? Lo Stato mi ha persino levato la concessione…”. Perché sembra che lei abbia pagato per farsi scrivere un decreto su misura. “Quel decreto è stato fatto contro di me. Io non volevo pagare le nuove concessioni, per me le Vlt erano comprese nella vecchia concessione”. Quindi non era un decreto a suo favore… “Io quei soldi non ce li avevo e ho dovuto chiederli alla Banca popolare di Milano”. lp/AGIMEG