Scommesse: un anno fa scadevano le concessioni. Ughi: “Il ritardo del bando di gara ha già fatto danni”

A distanza di un anno esatto dalla scadenza dei termini per l’emanazione del bando di gara per 15 mila punti scommesse, tra agenzie e corner, scaduto il 30 giugno 2016, la situazione è ancora in fase di stallo. Al 30 giugno 2017 il bando di gara scommesse – previsto dal comma 932 della legge di stabilità 2016 – ancora non c’è. Ai timori degli operatori di un susseguirsi di proroghe, il sottosegretario al Mef, Pier Paolo Baretta, ha chiaramente ribadito in queste ore che il Governo non sta lavorando a una proroga delle gare per le diverse concessioni per un allineamento al 2022. “Smentisco categoricamente; le gare per il rinnovo delle concessioni ci saranno, anzi siamo in ritardo su alcune gare perché volevamo che terminasse la Conferenza Unificata”. I Monopoli di Stato, preso atto del fallimento del bando di gara dello scorso anno, stabilirono che le attuali concessioni scommesse, scadute nel 2016, fossero prorogate almeno fino a giugno del 2018, Il bando di gara per le scommesse, attraverso il quale dovevano essere assegnate le concessioni della durata di nove anni, prevedeva una base d’asta di 32 mila euro per 10 mila agenzie e di 18 mila euro per 5 mila corner, per un totale di 15 mila punti vendita. Numeri alla mano, è la Campania la regione che detiene il maggior numero di punti vendita nella rete di raccolta scommesse, ben 2.611, pari a circa il 20%, ma la Campania ha anche un altro primato: è la regione con il più alto rapporto tra abitanti e punti vendita. In altre parole, c’è un’agenzia o un corner per ogni 2.123 abitanti, un dato che è pari alla metà della media nazionale, che si aggira su un punto vendita ogni 4.228 abitanti. Ma c’è un altro numero ancora più sorprendente: Napoli, con una popolazione di oltre 3,1 milioni di persone, può contare su un rapporto addirittura più alto, pari a 1 punto ogni 1.872 abitanti, record a livello nazionale. Sul podio altre due regioni del Sud: la Sicilia, con un punto vendita ogni 3.130 abitanti, e la Calabria, con uno ogni 3.183. La regione più popolosa d’Italia, la Lombardia (con oltre 10 milioni di abitanti), si piazza solamente in quindicesima posizione con un rapporto di un punto vendita ogni 5.856 persone, mentre il Lazio (seconda regione per popolazione con 5,9 milioni di abitanti) è al settimo posto con un rapporto di 1/3.890. Ultima in classifica la Valle d’Aosta, con un rapporto di un punto vendita ogni 14.225 abitanti.
“Oggi è un anno dalla scadenza del bando di gara per le scommesse, il danno è già stato fatto, chi voleva entrare non ha avuto ancora la possibilità perché le date previste dalla Legge di Stabilità 2016 non sono state rispettate. Comunque vada, il regolatore è in ritardo di un anno e tutto quello che verrà fatto è soltanto a recupero dei danni fatti”. Maurizio Ughi commenta così ad Agimeg le parole del Sottosegretario Baretta, che assicura che le gare per le concessioni scommesse ci saranno, una volta trovato un accordo in Conferenza Unificata. “Non si possono fare previsioni su annunci più volte fatti e poi smentiti – prosegue Ughi – ma è indubbio che qualcosa deve essere fatto, che sia un bando o una proroga, anche perché il prossimo anno il Parlamento cambierà e Baretta, in quanto sottosegretario con delega ai giochi, sarà responsabile di non aver attuato una legge dello Stato di rango superiore, con conseguente danno a erario e a terzi. Con la Legge di Stabilità 2016 il Parlamento ha fatto una legge in materia di scommesse che non è stata applicata e rispettata”. cr/AGIMEG