Giochi, Da Re (Amm. Replatz) ad Agimeg: “Molto soddisfatti della nostra crescita. Vergognoso che sui tavoli dove si decide il futuro del settore non ci siano rappresentanti delle aziende di gioco”

Dalla crescita delle scommesse sportive ai casinò games, dalle novità nel gioco fisico con i virtual game all’online, passando per una disamina sull’attuale situazione normativa e politica in tema di gioco. Sono alcuni dei temi toccati da Fabio Da Re, Amministratore Replatz, in un’intervista esclusiva ad Agimeg.

Come sta andando questa prima parte del 2017 in termini di raccolta e quote mercato?
La prima parte del 2017 per Replatz.it sta andando bene, con un aumento delle scommesse sportive grazie a delle nuove tipologie di gioco proposte e ad un importante aumento del payout (6% in più rispetto l’anno passato). Il casinò si conferma come l’attrattiva principale del nostro sito assieme al Poker quest’ultimo gioco si sta riprendendo dagli ultimi anni di flessione continua grazie ai nuovi tornei Velox. Replatz.it in questi primi 6 mesi si conferma nella classifica tra i primi operatori Italiani che offrono gioco in agenzie e corner oltre che online .

Cosa vi aspettate per i prossimi mesi? Avete in serbo novità di prodotto per la seconda parte dell’anno?
Pensiamo che nei prossimi mesi non ci saranno grossi sconvolgimenti nel settore, ci aspettiamo interessanti novità nel gioco fisico con i virtual game e, per quanto riguarda l’online, grandi soddisfazioni dai nuovi prodotti per il casinò.

Come valutate il ritardo degli attesi bandi di gara per le scommesse e per il gioco online? Quali conseguenze può avere sul vostro business?
Il ritardo dei bandi sono solo una delle conseguenze dell’incertezza politica che domina il nostro Paese, le conseguenze per gli operatori sono l’impossibilità di programmazione per il futuro.

Cosa ne pensate dell’attuale situazione politica riguardo il settore dei giochi e del mancato accordo in Conferenza Unificata?
L’attuale situazione politica per il settore giochi è “vergognosa”, siamo in balia di chi urla di più. Ogni parte politica è contro il gioco, ma nello stesso tempo vive del danaro versato dai concessionari. La Conferenza Unificata probabilmente non avrà mai un esito positivo poiché è un’ottima cassa di risonanza per alcuni politici che altrimenti non avrebbero modo per farsi conoscere e che non sanno minimamente cos’è il mondo del gioco. La cosa secondo me assurda è che non ci sia uno o più rappresentanti per la nostra categoria seduto al tavolo (se non attraverso un sistema di lobby che non tutti si possono permettere) della Conferenza Unificata: è come parlare di industria senza gli industriali o di agricoltura senza i contadini.

Cosa ne pensate dell’ipotizzata stretta sulla pubblicità per gioco e scommesse? Quale danno potrebbe apportare agli operatori?
I primi ad essere danneggiati saranno i settori sportivi, che hanno nei concessionari di scommesse i maggiori sponsor. Pensiamo solo alla cartellonistica negli stadi di qualsiasi categoria. Secondo me gli attuali limiti per la pubblicità sono più che sufficienti. Gli operatori se dovessero investire meno in pubblicità “su strada” probabilmente destinerebbero le stesse risorse all’utente finale in termini di bonus. Se dovessero esserci ulteriori restrizioni per la pubblicità al gioco il danno più importante lo subirebbero gli operatori nuovi privi di rete a terra.

cr/AGIMEG