Elezioni Emilia Romagna: vince Bonaccini (PD) ma perde il gioco pubblico. Distante (Pres. Sapar): “Speriamo che il Governatore accetti un nuovo confronto. Nella regione sta scomparendo il gioco legale a vantaggio dell’illegale”

Stefano Bonaccini si conferma Governatore dell’Emilia Romagna. Le elezioni di domenica hanno promosso con più del 51% il candidato del Pd, che dunque resterà in carica per altri 5 anni, ma la notizia di fatto è una sconfitta per il gioco pubblico, che proprio sotto Bonaccini ha subìto gli effetti di una Legge Regionale particolarmente restrittiva, con limiti orari per gli apparecchi e distanziometro a 500 metri dai luoghi ritenuti sensibili (scuole, chiese, oratori, ecc. calcolati secondo il percorso pedonale più breve), una misura che mette in crisi un settore che dà lavoro a migliaia di persone (sono oltre 5.200 gli addetti del comparto nella regione). Gli esercenti erano scesi in piazza lo scorso mese di dicembre, chiedendo di far slittare di almeno sei mesi l’entrata in vigore della Legge Regionale sul gioco. Bonaccini, dopo aver incontrato una delegazione dei manifestanti, chiese tempo per poter valutare la questione ma poi, forse per le critiche piovute da più parti, la proroga non è arrivata. La Legge Regionale Emilia Romagna in tema di giochi vieta l’esercizio di sale da gioco e scommesse, nonché l’installazione di apparecchi entro 500 metri da una dettagliata serie di luoghi sensibili. La legge si applica espressamente alle nuove aperture e alle nuove installazioni. Le sale già in esercizio dovranno invece adeguarsi: non potranno più installare nuovi apparecchi, ma potranno tenere quelli già installati fino alla scadenza dei relativi contratti di utilizzo. Con la piena realizzazione del distanziometro il gioco pubblico andrà di fatto scomparendo: si determinerà infatti una riduzione dell’80% degli esercizi generalisti e del 60% delle sale dedicate.
“Spero che ora Bonaccini, dopo aver vinto le elezioni, possa confrontarsi nuovamente con il settore e comprendere che la legge regionale in materia di gioco è sbagliata e va a colpire quelle piccole e medie imprese che operano da decenni sul territorio, con serie ricadute occupazionali”, ha dichiarato ad Agimeg Domenico Distante, presidente Sapar. “Auguriamo che prevalga il confronto e il buon senso, la politica dovrebbe evitare battaglie ideologiche e divieti a prescindere. Chi giocava precedentemente continua a giocare, ma su canali illegali, a dimostrazione di come la norma in vigore vada modificata, non avendo risolto il problema che voleva combattere”. Cr/AGIMEG