Ddl ludopatia, Commissione Affari Sociali approva circa metà degli emendamenti. On. Binetti (UDC) ad Agimeg: “Difficile che il ddl possa diventare legge in questa legislatura. Obiettivo è tutelare il giocatore”

Approvati in Commissione affari sociali della Camera, circa la metà dei 61 emendamenti presentati al disegno di legge sulla ludopatia. Si prevede che l’esame si concluda nella seduta della prossima settimana, dopo di che gli emendamenti passeranno alle altre Commissioni di merito. Tra quelli approvati oggi, anche quello sulla tessera del giocatore e un altro che impone dei sistemi per avvertire il giocatore a rischio che il suo comportamento sta oltrepassando i limiti di un gioco cosiddetto “sociale” e potrebbe sfociare nella compulsività. “È difficile che possa diventare legge in questa legislatura” ha dichiarato ad Agimeg la deputata Paola Binetti, relatrice del ddl “ma riuscire ad approvarlo alla Camera renderebbe sicuramente più semplice al prossimo Parlamento riesaminarlo e approvarlo definitivamente. Capisco che una legge di questo tipo tocca delle sensibilità che sono legate un po’ a opinioni diverse e, in certi casi, anche a veri e propri interessi”. “Il provvedimento non aggredisce direttamente gli introiti fiscali” ha continuato Binetti “perché l’obiettivo non è di ridurre il giro d’affari quanto, piuttosto, di tutelare il giocatore. La stessa tessera del giocatore, e tutte le iniziative che servirebbero a informare e allertare il giocatore, sono più che altro una sorta di filo d’Arianna che consente al giocatore di non smarrirsi nel labirinto delle sue fragilità. Abbiamo anche approvato una sorta di codice etico che darebbe un ruolo importante al concessionario e al gestore di gioco”. La tessera del giocatore viene prevista solo per il gioco fisico, quindi le macchine che si trovano nei locali pubblici e nelle sale giochi. Ma si è parlato anche dell’introduzione di questo strumento per il gioco on line. Dove però è già prevista una procedura che serve a identificare il giocatore, con i documenti richiesti per l’apertura del conto gioco e la stessa carta di pagamento che è, ovviamente, nominativa. “Sicuramente, la tecnologia ci consente di introdurla la tessera per le macchine fisiche” precisa Binetti “ma stiamo cercando di fare un provvedimento che sia sufficientemente preciso nei limiti e che, al tempo stesso, lasci dei margini ampi per potere adattare le norme alla realtà che si evolve, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Ci sono sistemi di controllo che qualche anno fa sono stati bocciati dal Mef perché la tecnologia non consentiva di utilizzarli. E oggi sono stati addirittura proposti dallo stesso ministero perché l’innovazione tecnologica ha modificato il panorama”. gmp/AGIMEG