Slot, Global Starnet chiede rinvio o cessata materia del contendere in ricorso contro decadenza

Sospendere il giudizio, o dichiarare cessata la materia del contendere. O in alternativa sollevare la questione di legittimita’ costituzionale‎, o rimettere la questione alla corte di giustizia Europea. Sono le richieste che ha avanzato Global Stranet nel corso dell’udienza di fronte al Tar Lazio in cui ha impugnato la decadenza della concessione. Tutto parte dall’inchiesta giudiziaria Rouge et Noir, la compagnia sta fronteggiando le accuse di evasione fiscale e riciclaggio per aver pagato in ritardo il prelievo erariale e una serie di imposte sui redditi, mentre allo stesso tempo ha trasferito circa 200 milioni di euro ad altre societa’ del gruppo. In seguito all’inchiesta, la Procura di Roma ha recentemente disposto l’amministrazione giudiziaria dell’azienda, al fine di consentirne la prosecuzione delle attivita’. Di qui la richiesta di rinvio o di dichiarare cessata la materia del contendere avanzata oggi. “La compagnia e’ in mano pubblica, e il provvedimento potrebbe sfociare in una confisca. In ogni caso il dialogo tra Amministratori e ADM e’ in corso” ha spiegato Stefano Vinti, legale della Global Starnet, sostenendo in pratica che non c’e’ più alcun interesse a disporre la decadenza della concessione. “Oltretutto la decadenza e’ basata sul fatto che nei confronti di due soci e’ stato chiesto il rinvio a giudizio, ma uno dei due e’ già stato prosciolto”. Per l’Avvocatura di Stato, al contrario, “la definizione della validità del titolo è a monte di tutta la vicenda”, e un eventuale rinvio rischia di “far slittare la questione a quando verra’ definito il giudizio penale, che e’ appena iniziato”. In ogni caso, anche se il Tar confermasse la decadenza ” ci sono altri strumenti per far proseguire l’attivita’ degli amministratori”.
Le richieste di rimettere la questione a Corte Costituzionale o alla CGE invece riguardano la norma che dispone la decadenza‎. Norma che equipara la posizione del socio che e’ imputato in un procedimento penale per determinati reati a quella di chi ha subito una condanna. “Lo stesso Tar ha sollevato dubbi su questa equiparazione, quando ha affrontato il caso di un gestore poi prosciolto” ha sottolineato l’avv. Lino Barreca, di Global Starnet. Ma per l’avvocatura di Stato la norma e’ perfettamente legittima: “il settore e’ a forte rischio di infiltrazioni. Occorre anticipare il momento in cui applicare gli strumenti di tutela anche a rischio di comprimere alcuni interessi privati. Altrimenti non e’ possibile tutelare quelli pubblici”. La decisione del Tar e’ attesa nell’arco di due mesi. gr/AGIMEG