Slot, mandato dei commissari Global Starnet di conservazione dei posti di lavoro e difesa del gettito erariale in conflitto con decadenza concessione

Il primo febbraio scorso il Tribunale di Milano ha dichiarato nulli tutti gli atti del procedimento penale a carico di Corallo dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari in poi per un vizio procedimentale: per Global Starnet, ora in mano a due amministratori nominati dai giudici, si riapre così la partita della concessione (ad oggi controlla ancora 60 mila slot), dopo che ADM circa un anno fa aveva avviato la procedura per decadenza, un atto basato sul rinvio a giudizio di Corallo nell’inchiesta milanese su Bpm. Di fatto, il filone milanese delle inchieste su Corallo si può considerare chiuso. Così nei giorni scorso Global Starnet ha chiesto ai Monopoli di ritirare l’atto di decadenza della concessione in quanto Corallo non avrebbe mai assunto la qualità di ‘imputato’ per associazione a delinquere e dunque il presupposto della concessione sarebbe ‘inesistente’. L’intenzione dell’ADM, secondo quanto ricostruisce il Messaggero, è quella di attendere il verdetto del Tar Lazio, che pure è stato chiamato a pronunciarsi sulla legittimità dell’atto di decadenza, una decisione che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Se da un lato il provvedimento dei Monopoli si basava sul processo milanese, dall’altro l’atto di decadenza aveva anche altre ragioni accessorie, come la perdita del rapporto fiduciario con il concessionario. Ma c’è un’ulteriore complicazione. Global Starnet, le cui quote sono sotto sequestro, è gestita da amministratori giudiziari nominati dal tribunale, che devono preservare alcuni interessi pubblici, come la conservazione dei posti di lavoro, la sopravvivenza dell’azienda e la difesa del gettito erariale (circa 850 mln di euro l’anno). Il mandato dei commissari rischierebbe quindi di essere in conflitto con quello dell’Amministrazione dei giochi, che invece punta alla decadenza della concessione. I fari sono ora tutti puntati sul Tar Lazio: l’udienza di merito si è tenuta lo scorso 24 gennaio, prima della pronuncia del Tribunale di Milano sulla ‘non imputabilità’ di Corallo. Solo se i giudici amministrativi blinderanno il provvedimento di decadenza i Monopoli potranno andare avanti. lp/AGIMEG