Sapar: imprecisi e non veritieri i dati sul gioco forniti da Renzi

“Il settore del gioco ed in particolare quello degli apparecchi – afferma Raffaele Curcio, Presidente dell’Associazione Nazionale Sapar – è quotidianamente oggetto di dibattito sugli organi di informazione, con toni esasperati e con il sostegno di dati che spesso risultano essere imprecisi o non veritieri.

Ieri sera ho ascoltato le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Firenze Matteo Renzi che, durante il dibattito con Pierlugi Bersani andato in onda su Rai Uno, ha erroneamente evidenziato che dall’anno 2002 ad oggi la tassazione sui giochi è scesa notevolmente, passando dal 30% al 10%.

In realtà, bisogna innanzitutto tener presente che mentre nel 2000 la raccolta era di soli 14 miliardi, da cui l’erario ricavava 4,2 miliardi, nel 2011 il turnover ha sfiorato gli 80 miliardi, ma ben 61,5 miliardi  (77%) sono tornati ai giocatori in forma di vincite. Questo significa che la raccolta netta è stata di 18,4 miliardi, di cui quasi la metà (8,7 miliardi) è confluita nelle casse dello Stato.

Il riferimento corretto per rilevare l’incidenza della tassazione, dunque, è la raccolta netta e non il giro d’affari. Sotto questo profilo, infatti, sempre riferendoci ai dati ufficiali Aams, negli ultimi anni c’è stato un incremento: ad esempio, nel 2006 la raccolta netta è stata di 12,1 miliardi, mentre l’erario ne ha incassati 6,7; nel 2009 a fronte di una raccolta netta di 16,8 miliardi le entrate erariali sono state di 8,8 miliardi. Queste precisazioni sono importanti, perché dalle parole di Renzi sembrerebbe addirittura che lo Stato ci stia rimettendo.

Ora, è di tutta evidenza il fatto che il rapporto fra raccolta totale e gettito erariale sia in flessione in questi ultimi anni. Ma, come ha affermato il Direttore dell’Aams Luigi Magistro a settembre nel corso di un’audizione alla Camera, questo è l’effetto di una politica mirata ad introdurre sul mercato prodotti dal pay out molto elevato – quali le Vlt e i nuovi giochi online – così da renderli più appetibili rispetto a quelli offerti illegalmente. Quindi, siccome sono stati proprio questi ultimi prodotti a dare una spinta notevole nel 2012 – mentre tutti gli altri, NewSlot comprese, sono in flessione –  che probabilmente la raccolta si attesterà sugli 88/90 miliardi, è chiaro che la quota spettante all’erario ne risulti essere fortemente penalizzata.

Giustamente, lo stesso Magistro ha affermato che in futuro bisognerà mettere mano alla fiscalità di settore, per renderla più equa e meno disomogenea di quanto si riscontra tutt’ora. D’altra parte le NewSlot hanno sempre dato un forte contributo alle casse dello Stato, tanto che ancora oggi risultano essere le migliori contribuenti, con quasi 3,5 miliardi di euro versati nel 2011, che corrispondono a circa il 40% delle entrate globali dai giochi. Nel 2013, tra l’altro, l’aliquota Preu salirà al 12,7%, a cui va sempre aggiunto lo 0,3% di spettanza Aams e lo 0,5% che viene redistribuito ai gestori di rete.

Pertanto, ritengo che un ulteriore inasprimento del regime fiscale gravante sugli apparecchi sarebbe assolutamente deleterio per la filiera di settore, perché avrebbe pesanti ricadute sia sull’economia delle aziende, sia sul piano della raccolta e del gettito, sia su quello della lotta alla criminalità”. cd/AGIMEG