Giochi, Sapar in audizione al Comune di Venezia: “Rivedere proposta regolamento sul settore. Formare non significa proibire”

Proseguono gli incontri dell’Associazione Nazionale Sapar con le amministrazioni comunali per discutere delle normative in materia di giochi. Questa mattina è stata la volta del Comune di Venezia, dove il presidente Raffaele Curcio ha presentato “i nostri progetti di formazione e prevenzione visto che ormai sappiamo bene che i divieti non portano alcun risultato positivo per il giocatore. La preoccupazione più grande però deriva dal fatto che abbiamo riscontrato ancora una volta una scarsa conoscenza della materia sulla quale un’amministrazione va a legiferare, emanando provvedimenti basati su dati non reali”. Il presidente Sapar ha ricordato che “l’Associazione sta portando avanti questa battaglia per la formazione degli operatori del settore giochi sin dal 2011. Perché il proibizionismo, come ormai è ben noto a tutti, non è di alcun beneficio al giocatore patologico, mentre è propedeutico al proliferare del gioco illegale.  Per questo è necessario che comuni e regioni riflettano sull’opportunità di emanare norme che mirino non al divieto ma alla prevenzione e alla cura del potenziale giocatore problematico o patologico, e alla formazione di gestori ed esercenti, che certamente conoscono bene sia la propria clientela che gli eventuali abusi che si possono fare dei prodotti di gioco, e che per questo rappresentano il soggetto naturalmente preposto a riconoscere i primi segnali di disagio. Inoltre abbiamo fatto presente come porre divieti su una singola offerta di gioco non sia assolutamente una soluzione e se lo si fa, è necessario limitare tutte le offerte di gioco con vincita in denaro, come VLT, Gratta e Vinci, Lotto etc. Così come è stato ribadito che gli apparecchi da intrattenimento  puro senza vincita debbano restare fuori dalle limitazioni”. dar/AGIMEG