Distante (pres. Sapar): “Un altro provvedimento dannoso e pericoloso ai danni del settore dell’intrattenimento. Non resta che scendere in piazza”

“Un provvedimento scellerato, dannoso e pericoloso che manderà sul lastrico migliaia di lavoratori del settore creando altra disoccupazione”. Il governo gialloverde, a poche settimane dal varo della Manovra finanziaria, “mette nuovamente le mani nelle tasche di migliaia di operatori del settore dell’intrattenimento, gestori di bar, rivendite e tabacchi, aumentando in maniera irresponsabile e scriteriata il prelievo erariale (Preu) con ritocchi intollerabili e non più sostenibili che ormai si susseguono dopo il varo del decreto Dignità”. E’ quanto ha commentato Domenico Distante, presidente di Sapar, a seguito delle norme contenute nel Decreto sul Reddito di Cittadinanza, che alzano di nuovo il Preu sugli apparecchi da intrattenimento. “Ancora una volta – ha continuato Distante – il comparto subisce un durissimo colpo che avrà pesanti ricadute sul piano occupazionale. Hanno evidentemente deciso di distruggere la terza industria italiana”, Distante, a nome dell’associazione nazionale, ha chiamato quindi all’appello le organizzazioni settoriali dando appuntamento mercoledì 23 gennaio a Roma per mettere a punto tutte le possibili iniziative utili a difendere quelle attività che in Italia coinvolgono decine di migliaia di lavoratori e di piccole imprese e proclamare lostato di agitazione. “Ci vogliono veder fallire nascondendosi dietro l’ipocrita contrasto alla ludopatia. In realtà – ha aggiunto il presidente Sapar – al di là dei proclami di Di Maio sull’azzardopatia e sulle dipendenze patologiche non vediamo neanche lontanamente reali misure di contrasto. Fino a questo momento assistiamo ad una sistematica opera di demolizione del gioco pubblico ad esclusivo vantaggio delle casse statali. Alla luce degli ultimi ritocchi sulla tassazione è manifesta – ha sottolineato Distante – l’incapacità di questo governo nell’individuare soluzioni più eque e razionali pur di garantire le promesse elettorali. Lo fa con leggiadra disinvoltura a scapito di settori produttivi attraverso scelte poco sensate: prelevare quanto più possibile dalle imprese mettendo le mani anche nelle tasche degli italiani attraverso la drastica riduzione delle possibilità di vincita. Aumentare la pressione fiscale danneggiando esclusivamente un comparto significa  avere una visione miope, ma spostare il problema in questa direzione comporterà conseguenze nefaste. Non resta a questo punto – ha concluso Distante – che  scendere in piazza chiamando a raccolta tutti i lavoratori del settore per portare a Roma nei prossimi giorni le istanze della categoria e soprattutto per tentare di dialogare con i rappresentanti del governo chiamati ad ascoltarci”. lp/AGIMEG