Decreto Dignità: Slot e VLT il settore più ‘spremuto’ dal Governo negli ultimi anni

Il Governo ha sempre fatto ricorso al settore delle slot per fronteggiare le esigenze di bilancio, ma a partire dai primi anni del 2000 le aliquote hanno subito oscillazioni non troppo incisive e si sono attestate in media attorno al 13%. Il primo tentativo di rilievo, in realtà, l’Esecutivo lo ha fatto con una tassa una tantum: con la Stabilità del 2015 obbligava infatti la filiera degli apparecchi a versare 500 milioni l’anno per 3 anni. Ci furono però moltissimi problemi a applicare il prelievo in concreto – la tassa è finita persino di fronte alla Corte Costituzionale, e per il 2015 ancora non sono stati versati circa 130 milioni – il Governo così decise di abrogare il prelievo per l’anno successivo e sostituirlo con un più sicuro aumento del prelievo. Con la Stabilità 2016, quindi, le aliquote hanno subito una bruschissima impennata:quella delle newslot è salita al 17,5%, quella delle vlt al 5,5%. Per compensare l’aumento, nel caso delle slot, il Governo ha anche rimesso mano al payout (ovvero alla quota di giocate destinate alle vincite) e lo ha portato dal 74 al 70%, e di fatto ha scaricato il peso dell’aumento sui giocatori. Con il decreto Terremoto del 2017 un nuovo rialzo, le aliquote sono infatti passate rispettivamente al 19 e al 6%. Con il Decreto Dignità, infine, sono stati decisi gli ultimi aumenti, con le aliquote appunto che entreranno in vigore domani dello 0,25%, percentuale che salirà allo 0,50% dal 1° maggio 2019. gr/AGIMEG