Comune Ercolano autorizza l’apertura di una sala slot, ma poi ricalcola le distanze. Tutto regolare per il Tar: “Misurazioni sono un mero accertamento”

Il Tar Campania ha respinto il ricorso di una sala scommesse cui il Comune di Ercolano – alla fine di un travagliato iter per la misurazione delle distanze – ha intimato di rimuovere le slot. La sala infatti ha depositato una Scia per poter istallare le macchine e il Comune inizialmente ha valutato che il locale si trovasse – anche se per pochi metri – a una distanza di oltre 250 metri da una chiesa. Rilasciata la Scia, l’amministrazione ha però provveduto a effettuare una serie di nuove misurazioni, valutando anche dei percorsi differenti. A quel punto è stata conteggiata una distanza di 200 metri, e il Comune ha intimato la rimozione degli apparecchi. Nel ricorso, l’operatore ha sottolineato che il comportamento del Comune fosse contraddittorio, ma il Tar replica che “le misurazioni non costituiscono provvedimenti amministrativi ma semplici verifiche rientranti nella nozione di “mero accertamento tecnico”, il cui espletamento è affidato a criteri computazionali, sena alcun margine valutativo e discrezionale”. La sala ha anche provato a far leva sul fatto che il Comune abbia autorizzato l’apertura di un’altra sala, nella medesima area, ma per i giudici non ha chiarito “quale sia l’effettiva distanza che separa tale agenzia di scommesse rispetto all’ingresso del luogo sensibile”, e se il rilascio di questa autorizzazione sia “antecedente o successivo all’entrata in vigore del Regolamento comunale”. LA sala ha anche provato a far leva sul fatto che i locali in questione sono dotati di due ingressi, a suo dire di eguale importanza; i rilievi quindi avrebbero dovuto prendere in considerazione l’ingresso più distante. Ma per il Tar, l’ingresso è quello indicato nei vari documenti, e si può “definire quale ingresso la vetrina localizzata al civico 219, destinata evidentemente ad altra funzione”. Salva invece l’attività della raccolta di scommesse, che il Comune a un certo punto aveva provato a bloccare. L’Avvocatura stessa ha infatti riconosciuto che le distanze fissate dal Comune si applicano solo alle slot. rg/AGIMEG