Pastorino (pres. STS) a Agimeg: “C’è uno scollamento tra la politica e il mondo reale”

dai nostri inviati – “Il decreto dignità in quelle poche righe era molto duro sulla pubblicità del gioco. Agcom ha pensato di adottare quel divieto alla realtà, altrimenti non solo sarebbe stato vietato pubblicizzare dei prodotti, ma addirittura comunicarne l’esistenza ai clienti”. Lo dice a Agimeg Giorgio Pastorino, presidente di STS, a margine della manifestazione che la sigla, insieme alla FIT, ha organizzato a Roma questa mattina. “Il risultato del lavoro dell’Agcom è piuttosto soddisfacente, anche se il divieto rimane e non si potranno pubblicizzare direttamente i prodotti. Ma aver previsto l’informazione come uno strumento per continuare a comunicare con il cliente ci dà la possibilità di spigare come funzionano i giochi e quali sono i più adatti alle sue esigenze”. E sulla grandissima adesione che ha avuto l’iniziativa: “Ringrazieremo pubblicamente nel corso della manifestazione tutte le associazioni che hanno aderito. Abbiamo ricevuto tantissime attestazioni di sostegno, è del tutto evidente che nel settore del gioco ci siano grossi problemi. Non c’è una sigla – siano produttori, noleggiatori, concessionari, o attività commerciali – che non abbia appoggiato la nostra iniziativa. Siamo tutti in sofferenza. D’altra parte leggevo le stime sulle entrate erariali di questo anno e per la prima volta saranno in calo. Non poteva essere diversamente, visto che i sindaci continuano a adottare gli orari, le Regioni i distanziometri, il Governo a aumentare le tasse: non faremo che peggiorare la situazione, e questo settore che finirà per implodere”. Sui dati di ieri con cui l’Eurispes ha fotografato la situazione del Piemonte (5mila posti di lavoro in meno e centinaia di aziende costrette a chiudere), la regione che sta correndo maggiormente nella lotta al gioco: “Sono segnali che dovrebbero essere colti, anche se ho notato che invece qualche politico ha cercato di difendere la legge Regionale dicendo che la situazione non è poi così grave. E questo mi preoccupa ancora di più, sembra ci sia uno scollamento deciso tra il legislatore e la realtà. E’ incredibile che non si riesca a comprendere quante persone lavorano in questo settore e l’importanza di queste imprese. Le nostre non sono imprese destinate a chiudere nel giro di una settimana, ma sono imprese che operano da anni. E quando una di queste chiude è difficile sostituirla. Non nasce una nuova impresa, non si recuperano i posti di lavoro, e si perdono investimenti. Se chi oggi ci governa – sia a livello nazionale che locale – non comprende l’importanza di questo settore, è molto grave”. Gli operatori, inoltre, sostengono che gli sbarramenti al gioco legale rischiano solamente di favorire il mercato illegale: “E’ la conferma di quello che conosciamo da tempo” commenta Pastorino. “Alcuni di questi giochi, come slot e scommesse, già esistevano e per decenni sono stati gestiti dalla criminalità organizzata. Ieri sera il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra – parlando di cannabis – ha detto che prima o poi occorrerà fare un salto culturale, e liberalizzare certi prodotti proprio perché i divieti finiscono per aumentare i consumi e perché si lasciano questi prodotti alla criminalità organizzata. Mi chiedo perché questo ragionamento non valga anche per il gioco” cz/AGIMEG