Oggi board Stanleybet, Whittaker (Ceo) ad Agimeg: “Puntiamo al 20% del mercato scommesse, pronti a scontro con Lottomatica su Lotto e Gratta&Vinci”

Si è riunito oggi a Liverpool il board straordinario di Stanleybet focalizzato sul mercato italiano e sulle novità relative ai giochi previste nella Legge di Stabilità 2016. Agimeg ha intervistato in esclusiva John Whittaker, Ceo di Stanley, che ha parlato a 360 gradi di bando scommesse, sanatoria ctd, lotto e lotterie.
Quali sono stati gli aspetti più significativi di cui avete discusso oggi nel board straordinario orientato sul mercato italiano?
L’agenda del meeting prevedeva i seguenti argomenti: referendum abrogativo delle lotterie istantanee, pagamento dell’imposta unica pretesa dallo Stato Italiano contro i CTD, partecipazione alla gara per le scommesse sportive, discriminazione che Stanley subisce nel segmento delle slot, ingresso nel segmento del Lotto.
Nella Legge di Stabilità 2016 è stata riaperta la Sanatoria per i ctd: ci sono gli estremi per una vostra partecipazione o rimane, a vostro giudizio, una sanatoria “da disertare”?
L’imposta unica italiana, già assolta dalla Stanley in altro Stato, non è dovuta dai CTD Stanley. Di conseguenza la sanatoria può riguardare gli altri CTD ma non i CTD Stanley. Ne è la prova il numero di vittorie ottenute nelle commissioni tributarie provinciali e la recente decisione del Tribunale di appello Regionale della Lombardia, che ha rimandato la questione alla Corte di Giustizia. Comunque mi rendo conto che alla fine e’ il CTD ad essere tra l’incudine ed il martello: quindi il board ha deciso di offrire ai CTD un contratto in cui la Stanley si impegna a sollevare il CTD da ogni responsabilità e da ogni pagamento riguardante le illegali pretese dei funzionari tributari. La Stanley già si fa carico della difesa legale dei suoi CTD. In futuro sarà la Stanley stessa a pagare per conto del CTD le somme pretese da Equitalia e a richiedere i rimborsi e il risarcimento del danno dopo la vittoria finale sul punto che l’imposta unica non era dovuta.
Se dovesse dare una percentuale, quale è quella di vedere la Stanley riconosciuta come parte del circuito legale nel corso del 2016? Come giudica il nuovo bando scommesse per i 15 mila punti, tra agenzie e corner, previsto nella Stabilità?
Secondo me molto elevate, diciamo il 90%? La diatriba sull’imposta unica si scioglierà come neve al sole non appena la legittimità dei CTD Stanley sarà riconosciuta dalle autorità italiane. In tal caso infatti la Stanley non farebbe più nessuna obiezione sul pagamento dell’imposta, da quel momento in poi, come ogni altro operatore autorizzato. Ma tale riconoscimento deve tener conto della storia di Stanley e delle discriminazione subite. Non può avvenire tramite una sanatoria. Chi e’ colpevole dovrebbe sempre pagare. E non si dovrebbe pretendere nulla da chi e’ innocente. Le sanatorie sono strumenti odiosi e indegni di un paese civile: danno l’impressione che chi ha violato la legge l’ha fatta franca e chi ha rispettato tutte le regole  non si sente tutelato. Ci auguriamo che il nuovo bando della gara per le scommesse sia equo, bilanciato e rispettoso del diritto dell’Unione: in tal caso Stanley organizzerebbe una partecipazione massiccia puntando direttamente al 20% del mercato, il massimo previsto dalla legge. Ma l’inizio di discussioni su come rimuovere gli effetti delle discriminazioni subite dalla Stanley non può più essere ritardato altrimenti questa questione irrisolta rischia di minare ogni buon proposito per il futuro. Non si può rischiare di sbagliare l’appuntamento della gara: altrimenti ne risulterebbe la sopravvivenza delle reti parallele per altri 9 anni e io credo che questo non sia ne nell’interesse della Stanley ne nell’interesse dei Concessionari. Al contrario una gara svolta senza l’appoggio Stanley rischia di essere di nuovo illegittima, come le altre che l’hanno preceduta e determinare, come conseguenza, il definitivo collasso del sistema legale.

 

Ci sono a suo giudizio margini di ulteriore crescita nel mercato italiano delle scommesse, in termini di redditività?
Si, ma solo se il processo di liberalizzazione definitiva del palinsesto procederà fino alla logica naturale, che vale in ogni altro paese, che l’offerta e la refertazione sono materie di decisione del bookmaker e non del regolatore. Gli abusi possono essere puniti secondo le leggi ordinarie: non occorre un’ADM che si prenda cura di garantire ciò che non ha mai in realtà garantito. Ne deriverebbe un ingente risparmio per lo stato, che potrebbe ottenere grossi tagli di spesa sia in ADM che in Sogei. Dovremmo tutti puntare, Stanley e i Concessionari, a maggiore libertà ed equilibrio nelle scelte di prelievo dello Stato, che non può cambiare in corsa e continuamente le regole del gioco. Questo fatto che lo Stato pretende di prendersi in anticipo il profitto dell’attività concessoria prima ancora che il concessionario possa realizzarlo e’ una cosa che non ha portato e non porterà nulla di buono: non e’ forse vero che tutti i concessionari sono in gravi difficoltà economiche? Non è forse questo un indice del fallimento della coppia legislatore/regolatore?
Il Governo italiano, dopo anni di espansione del gioco, punta a ridimensionare il mercato, sia nel settore delle scommesse che delle sale slot. Come giudica questa inversione di tendenza?
Positivamente. Se fosse vera. Ma così non è. E’ solo apparenza. In realtà lo Stato continua a puntare all’espansione delle sue entrate erariali. Può dare l’impressione di voler contrarre al momento dell’arrivo di una nuova gara ma solo per ottenere un prezzo superiore per l’acquisto delle concessioni per poi, magari due anni dopo, fare un’altra gara per prendersi altri soldi. Non c’e’ nessun ridimensionamento. Solo dichiarazioni di politici che, nella confusione attuale, dispensano suggestioni. I fatti sono ben diversi e sono sotto gli occhi di tutti.
Whittaker è anche voluto intervenire sul Gioco del Lotto e sui Gratta e Vinci, parlando di un referendum abrogativo delle lotterie istantanee. “E’ una riflessione partita in una certa fase della discriminazione subita da Stanley sulle slot, che possono essere installate nelle sale dei concessionari, ma non nelle sale dei CTD Stanley. Il tutto a causa di una circolare ADM a firma dell’attuale direttore dei giochi, Roberto Fanelli. La Stanley ha chiamato a giudizio per il risarcimento del danno il dott. Fanelli, per responsabilità diretta e presunta colpa grave in violazione del diritto dell’Unione. Si è però sviluppata all’interno della Stanley una nuova linea di pensiero: se i CTD Stanley non possono avere le slot, che non le abbia nessuno. Questo ha portato la riflessione su un piano più generale: è un fatto che le ingenti risorse indirizzate ogni anno dai privati per le lotterie istantanee, sarebbero meglio impiegate, nell’interesse di quasi tutti gli operatori, sui tradizionali giochi di abilita’ o su giochi di azzardo non istantanei, che non portano a comportamenti compulsivi e suscettibili di trasformarsi in vere e proprie patologie. La Stanley ha quindi commissionato una ricerca a due importanti istituti di ricerca, uno su aspetti tecnici e uno su aspetti giuridici. Il primo, un centro studi non italiano, doveva rispondere a questioni tipo: come si definisce una lotteria istantanea?   Il secondo, un centro studi italiano,  doveva rispondere a questioni tipo: quali quesiti potrebbero superare il vaglio della Corte Costituzionale e portare alla abrogazione, tramite referendum, delle leggi che introducono le piu’ importanti lotterie istantanee? Ora entrambi gli studi sono arrivati sul tavolo del board Stanley con le risposte richieste ma ci vorra’ del tempo per elaborare una strategia complessiva”.

Su un possibile ingresso di Stanley nel segmento del Lotto, Whittaker ha aggiunto che “la Stanley e’ stata parte del contenzioso che ha assegnato a Lottomatica la gestione del gioco del Lotto fino al 2016 anziché fino al 2012, come secondo noi doveva essere. La Stanley ha già manifestato da anni il suo interesse per il gioco del Lotto, ma è sempre stata impossibile qualsiasi ipotesi di accesso a questo segmento di mercato assegnato – a quanto pare – perpetuamente a Lottomatica. La Stanley, in mancanza di una nuova gara rispettosa del diritto dell’Unione, intende iniziare ad offrire nei suoi CTD il gioco del Lotto a partire dal 1 Luglio 2016, cioè dopo la scadenza della concessione a Lottomatica. Se invece ci sarà una gara, potremmo valutare una partecipazione insieme ad un grosso operatore di lotterie internazionale che ci ha assicurato il suo interesse. C’e’ però da dire che il mantenimento di questo monopolio appare anacronistico e non piu’ al passo con i tempi. Il lotto italiano e’ una scommessa a quota fissa che potrebbe benissimo trovare posto nel palinsesto ordinario dei Concessionari e della Stanley. Perché affidarla in esclusiva ad un unico operatore? Ci relazioneremo presto con ADM su questa materia”, ha concluso il Ceo. cr/AGIMEG