Ranieri Razzante (Dir. Centro Ricerca Sicurezza e Terrorismo) ad Agimeg: “Nonostante le misure introdotte dal Governo con cashback e lotteria scontrini, riciclaggio ed evasione fiscale sono in aumento”

“La delibera del Comune di Brugherio è assolutamente anticostituzionale, in quanto eliminando la modalità di pagamento in contante si profila un’interruzione di pubblico servizio. Chi non ha un bancomat o una carta di credito non potrà infatti accedere ai servizi del Comune, una cosa assurda. Cosa fa il Ministro Brunetta?”. E’ quanto afferma ad Agimeg il Professor Ranieri Razzante, Direttore del Centro di Ricerca sulla Sicurezza e il Terrorismo e Docente di Legislazione antiriciclaggio nell’Università di Bologna, commentando la delibera del Comune di Brugherio (Monza Brianza) che elimina il contante per i pagamenti dei servizi offerti: “Con Deliberazione di Giunta comunale n 44/2021, a partire dalla data del 3 maggio 2021, a seguito eliminazione del contante come strumento di pagamento presso sportello polifunzionale, stato civile, non sarà più possibile utilizzare questa forma di versamento, consentendo esclusivamente il saldo tramite pos, carte di credito e bancomat”, ha stabilito il Comune.
“Il provvedimento è nettamente anticostituzionale: l’articolo 3 della Costituzione prevede infatti che la Repubblica rimuova tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, mentre il Comune di Brugherio di fatto nega un servizio a chi non è in possesso di moneta elettronica. Qui si prefigura il reato di interruzione di pubblico servizio. E’ una pratica illegittima, dovrebbero immediatamente intervenire il Ministero della Funzione Pubblica ed il Ministro degli Affari regionali per impedire questo scempio. La carta di credito è uno strumento sicuramente utile, ma non può sostituire il contante. In qualunque attività si è liberi di poter pagare come meglio si crede, la libertà di decidere se chiedere di pagare esclusivamente con moneta elettronica ricade sul commerciante e non sull’utente, che eventualmente potrà rivolgersi ad un altro esercizio che vende lo stesso prodotto, mentre se una pubblica amministrazione vieta l’accesso ai propri servizi ai cittadini crea una situazione di disuguaglianza sociale in contrasto proprio con l’articolo 3 della Costituzione. Tra l’altro la BCE più volte ha vietato ad uno Stato membro di prendere iniziative di limitazione del contante che non siano assunte da essa stessa, fermi restando i limiti per disposizioni antiriciclaggio e contro l’evasione fiscale, senza contare che si viola, oltre al diritto di accesso ai servizi PA, anche l’articolo 1277 del Codice Civile, riguardante il valore della moneta avente corso legale”.
“Vorrei dire al sindaco di Brugherio – prosegue Razzante – di occuparsi della pandemia e non di questioni di cui non sa. In questa situazione parliamo di diritto pubblico, si sta dando un esempio negativo, ovvero viene disconosciuta la moneta a valore legale, una cosa da ricorso alla CGUE”.
In merito al cashback e alla lotteria degli scontrini, introdotte dal governo per far emergere l’evasione fiscale, il professor Razzante non ha dubbi: “Stato ed enti pubblici continuano a sbagliare. Innanzitutto il costo per le apparecchiature da installare negli esercizi commerciali è stato a carico degli esercenti, ma alla base c’è la demonizzazione della moneta. Non dimentichiamo invece che il contante resta la principale modalità di pagamento, tutto il resto – bancomat e carte di credito – rappresenta l’alternativa. Tra l’altro i dati dimostrano come, nonostante le misure introdotte dal Governo, il riciclaggio e l’evasione fiscale nel nostro Paese sono in aumento, durante la pandemia le infiltrazioni mafiose stanno aumentando a dismisura. Il cashback è un fallimento costato 5 miliardi di euro, non ha fatto recuperare alcuna tassazione, anche perché se i cittadini non hanno soldi, non li spendono. Ho il timore che questa lotta al contante nasconda convenienze di altro tipo, anche perché non avverto questa esasperazione in nessuno altro Stato europeo. Basti pensare che in Germania 80 transazioni su 100 sono eseguite in contanti e non per questo il riciclaggio è più alto rispetto a noi. Inoltre, a differenza di quanto accaduto all’Italia, nessun altro Stato ha mai avuto un richiamo dalla BCE per il cashback”, conclude il Professor Razzante. cr/AGIMEG