Non c’è stata nessuna “battaglia legale” per ottenere il pagamento di un biglietto vincente da 100mila euro della lotteria Italia del 2002, strappato per errore. E’ quanto spiegano i Monopoli di Stato in una nota in cui chiariscono come si sia arrivati a pagare il premio. Il 14 gennaio 2003 – riassumono i Monopoli, il sig. Giulio Galantini chiese all’ufficio competente di poter riscuotere il premio presentando il biglietto (serie A numero 361746) “strappato in due sezioni separate e, quindi, non integro”. all’epoca “per poter essere ammessi al pagamento i biglietti dovevano essere totalmente integri, e ciò seguendo letteralmente quanto previsto dall’articolo 18 del Regolamento Generale delle lotterie nazionali di cui al Dpr 20 novembre 1948 n. 1677”. Successivamente, “tale interpretazione letterale del dettato della norma ha subito un’evoluzione; attualmente, a fronte delle moderne tecnologie, è possibile effettuare una ricostruzione informatica dei biglietti tale da garantire un’integrità virtuale degli stessi, che escluda la possibilità di non coincidenza delle due sezioni del tagliando e quindi, oggi, può ritenersi soddisfatto il requisito dell’ “integrità” richiesto dalla norma citata ai fini della pagabilità. L’AAMS, pertanto, ha deciso di richiedere la perizia con relativa ricostruzione informatica del biglietto alla Società Pollard, produttrice dei biglietti della Lotteria Italia 2002. Dalla documentazione fornita dalla società è emerso inequivocabilmente che le due sezioni del biglietto appartengono al medesimo tagliando e che, quindi, si tratta di biglietto originale la cui ricostruzione è stata resa possibile dalle due porzioni fornite. Il risultato della perizia, pertanto, ha fugato ogni ombra di dubbio non soltanto in merito alla originalità del biglietto ma anche sull’unicità del titolo. Tale conclusione, inoltre, è confortata dalla circostanza che quella vincita non è mai stata reclamata da nessuno”. Aams “si è fatta parte diligente anche a riconoscimento della perseveranza degli eredi del sig. Galantini (deceduto nel 2007) che, pur senza instaurare un contenzioso, hanno tuttavia continuato a coltivare la propria pretesa, anche in relazione alle proprie difficoltà economiche, personali e familiari”.Insomma, gli stessi Monopoli definiscono la composizione della vicenda “bonaria” e “non frutto di una sentenza di condanna”. Oltretutto, anche gli eredi Galatini hanno rinunciato “alla formulata (a suo tempo) richiesta di interessi e della rivalutazione monetaria eventualmente maturati sulla vincita”. IL pagamento è stato effettuato così il 4 giugno scorso.