Lotteria degli scontrini, Razzante (Dir. Centro Ricerca Sicurezza e Terrorismo) ad Agimeg: “Provvedimento inutile che non servirà a combattere l’evasione fiscale, ma a creare disuguaglianze tra cittadini”

“Il M5S ha condotto per anni una battaglia contro l’azzardo e ora al Governo ha autorizzato una forma di gioco, seppur con una finalità nobile come quella che mira al contenimento dell’evasione fiscale, che ricordiamo in Italia vale in media 110 miliardi di euro l’anno, completamente inutile. La Lotteria degli scontrini non inciderà infatti che marginalmente sul fenomeno”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il Professor Ranieri Razzante, Direttore del Centro di Ricerca sulla Sicurezza e il Terrorismo e Docente di Legislazione antiriciclaggio nell’Università di Bologna, in merito alla Lotteria degli Scontrini introdotta dal Governo.
“E’ evidente che la vera evasione fiscale non si combatte facendo fare qualche scontrino in più ad attività commerciali che già lo fanno, viceversa l’obbligo di utilizzare la moneta elettronica per poter partecipare alla Lotteria degli scontrini crea una disuguaglianza sociale che viola l’articolo 3 della Costituzione, ma anche l’articolo 41 sulla libertà di impresa, in quanto ai commercianti è imposto di sostenere le spese per potersi dotare degli strumenti idonei a consentire ai cittadini di partecipare alla lotteria. Affermando implicitamente che il contante è il male e che la moneta elettronica è il bene, si indirizza il mercato arbitrariamente verso le multinazionali delle carte di credito. Di fatto – afferma Razzante – si penalizza chi vuole pagare cash. Installare ogni apparecchio per i commercianti ha un costo, ma questo costo ricade sia su di essi sia su chi paga in contante, in quanto è evidente che per apprestare questo meccanismo sono stati sostenuti dei costi, che pagano proprio i cittadini che non vogliono usare le carte credito. Non dimentichiamo mai che la sovranità monetaria è appannaggio del contante, ma vorrei ricordare che ad oggi oltre 2 milioni di italiani non ha un conto corrente e altri milioni di connazionali hanno deciso di non possedere una carta di credito. E’ giusto incentivare l’emissione di scontrini, ma chi paga in contanti deve avere lo stesso diritto di partecipare alla Lotteria degli scontrini di chi paga con carta di credito. Del resto il biglietto della Lotteria Italia lo posso pagare in contanti e sperare di vincere, allora perché non mi è consentito pagare in contanti per partecipare alla Lotteria degli scontrini? Di fatto la Lotteria degli scontrini non è un provvedimento equitativo, ma crea differenze tra chi ha una carta di credito, e dunque viene privilegiato, e chi invece usa il contante”.
Il paradosso, per il professor Razzante, è che “chi è più ricco e può permettersi una carta di credito sarà beneficiato maggiormente dal meccanismo premiale della Lotteria degli scontrini, in contrasto con il parere della BCE per cui il contante costituisce strumento di inclusione sociale. Inoltre al danno si aggiunge la beffa, visto che secondo i dati di Bankitalia le carte di credito sono gli strumenti maggiormente utilizzati da chi recicla denaro e si rischia di assegnare dei premi a chi ha condotte illecite”.
“La soluzione migliore per abbassare l’evasione fiscale, che a mio giudizio non sarà intaccata dalla Lotteria degli scontrini se non per qualche milione di euro, è quella di ridurre la pressione fiscale. Del resto il caso della Germania, che non ha come l’Italia un tetto all’uso del contante, dimostra come questo Paese abbia un’evasione fiscale ben inferiore alla nostra. Dunque la soluzione non va cercata nella lotta all’uso del contante. Tra l’altro, la Polizia Postale ha reso noto che si sono incrementate le frodi e i furti di identità online, anche a seguito del crescente utilizzo delle carte di credito. Ribadisco che lo scontrino deve essere sempre fatto, a prescindere dal tipo di pagamento, ma il grande evasore non parteciperà certo alla Lotteria degli scontrini. Inoltre questo provvedimento comporta un tracciamento della capacità di spesa e delle abitudini dei cittadini, chi ci assicura che i dati raccolti verranno utilizzati nel modo corretto? Le priorità a mio giudizio sarebbero dovute essere altre – ha concluso Razzante – come la riduzione del carico fiscale. Non serve sollevare oggi i commercianti dal pagamento delle tasse, se poi tra qualche mese dovranno comunque pagarle. Piuttosto si poteva prevedere uno sconto di imposta proporzionale all’emissione degli scontrini, in modo da incentivare il commerciante a farli e non il cliente a richiederli”. cr/AGIMEG