“Sconfitta netta quella del sì (al referendum costituzionale, ndr). Bisogna prenderne atto. Capire, innanzitutto, le motivazioni che hanno portato la maggioranza degli italiani a bocciare una buona riforma e a mettere in crisi la stabilità politica ed economica. Ora con senso di responsabilità bisogna completare la legge di Bilancio e affidare alle determinazioni del Capo dello Stato le scelte da compiere”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, all’indomani del referendum costituzionale che ha visto una netta vittoria del no.
In giornata il premier Matteo Renzi salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Parte adesso una corsa contro il tempo per l’approvazione finale della legge di Bilancio. Ieri sera è stato lo stesso Renzi ad assicurare che l’ultimo impegno del governo da lui guidato sarà mettere in sicurezza la manovra finanziaria. L’obiettivo di tutti resta quello di evitare l’esercizio provvisorio, che rappresenterebbe un colpo troppo duro per i riflessi internazionali. II testo è arrivato dalla Camera blindato dal voto di fiducia. I tempi sono stretti e anche i saldi lasciano comunque pochi spazi per modifiche. A questo punto è probabile l’ipotesi di far “ratificare” a Palazzo Madama con un nuovo voto di fiducia la manovra nella versione licenziata dalla Camera. L’altra strada punterebbe invece ad affrontare in tempi rapidi alcuni temi che a Montecitorio sono rimasti “aperti”, come ad esempio il nodo giochi. In attesa delle decisioni della politica, da valutare insieme al Quirinale, domani la commissione Bilancio del Senato lavorerà sul calendario per la seconda lettura, con l’obiettivo di chiudere definitivamente – anche con un terzo passaggio a Montecitorio – nei giorni immediatamente precedenti al Natale. dar/AGIMEG