Scommesse ippiche: operatori chiedono tassazione sul margine, sottoposte a MEF nuove aliquote su raccolta fisica e online

Una tassazione delle scommesse non sulla raccolta, ma sul margine, ovvero sugli incassi scremati dalle vincite. E’ questo il punto centrale della proposta avanzata dagli operatori ippici al MEF: le aliquote proposte sono pari al 33% per le scommesse sulla rete fisica e al 37% per quelle online. Il 25% del gettito verrebbe destinato allo Stato come imposta unica mentre il restante 75% andrebbe al finanziamento dei montepremi, degli impianti e delle immagini delle corse, così come delle provvidenze per l’allevamento dei cavalli. Ma la proposta prevede anche eventuali ribassi dell’aliquota: “nel caso in cui nei precedenti 12 mesi solari la raccolta di dette scommesse, rilevata bimestralmente, raggiunga 500 milioni di euro, il prelievo è ridotto, rispettivamente, per la rete fisica al 28 per cento e per il gioco a distanza al 32 per cento”. Qualora invece la raccolta annua raggiunga il miliardo di euro, “il prelievo è ridotto, rispettivamente, per la rete fisica al 23 per cento e per il gioco a distanza al 27 per cento”. Il 2017 potrebbe, inoltre, vedere un palinsesto complementare, che permetterebbe quindi di scommettere su più eventi ippici, per rilanciare il settore. lp/AGIMEG