Rilancio del comparto ippico. Bocciata la proposta di reperire fondi dalla raccolta dei giochi negli ippodromi

Nel corso dell’esame del decreto sul ‘Rilancio del comparto ippico per la tutela delle razze equine’ che unifica i pdl Brandolini, Marinello, Faenzi, Delfino e Callegari, la Commissione agricoltura ha respinto l’emendamento Callegari che prevedeva un contributo mensile pari al 50 per cento delle imposte derivanti dalle attività di raccolta dei giochi pubblici effettuate nel mese all’interno degli ippodromi.

L’emendamento dell’onorevole della Lega Nord presentato e respinto ieri, prevedeva “un contributo mensile pari al 50 per cento delle imposte derivanti dalle attività di raccolta dei giochi pubblici effettuate nel mese all’interno degli ippodromi; il contributo è versato all’Unione entro quarantacinque giorni dalla fine del mese a cui si riferisce. A decorrere dal 1o luglio 2013, previa autorizzazione dell’Unione, gli ippodromi possono commercializzare al loro interno i giochi pubblici con vincita in denaro, oltre a quelli già previsti dalla legge, ferma restando la disponibilità da parte della società di gestione dell’ippodromo delle necessarie concessioni o di adeguati contratti di società concessionarie. L’AAMS, entro il 1o giugno 2013, definisce, nell’ambito di un indirizzo di efficienza operativa nella distribuzione dei giochi pubblici con vincita in denaro, i requisiti tecnici e di spazio del locale in cui è effettuata la vendita di tali prodotti, il numero degli apparecchi con vincita in denaro di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, installabili presso ciascun ippodromo nonché le modalità tecniche per il calcolo delle imposte derivanti dalla vendita di tali giochi. Il contributo è destinato dalla Unione agli utilizzi seguenti: per il 90 per cento a integrazione del montepremi dell’ippodromo nel quale è stato raccolto il gioco, per il 10 per cento a integrazione del montepremi di prove del circuito classico”.

Si stabiliva inoltre “un contributo mensile pari al 50 per cento delle imposte derivanti dalle scommesse su eventi virtuali assimilabili a corse ippiche; il contributo è versato all’Unione entro 45 giorni dalla fine del mese cui si riferisce. L’Unione ha l’obbligo di destinare il contributo agli utilizzi seguenti: per il 90 per cento a integrazione del montepremi dell’ippodromo nel quale è stato raccolto il gioco, per il 10 per cento a integrazione del montepremi di prove del circuito classico. L’AAMS entro il 31 marzo 2013 definisce le categorie di eventi virtuali assimilabili alle corse ippiche. Tali proventi lordi sono calcolati deducendo, dal volume totale del gioco, il payout per i giocatori e la quota corrispondente al prelievo fiscale. La quota sui proventi è trasferita dalle società di corse all’Unione entro 45 giorni dalla fine del mese nel quale il gioco è stato raccolto. L’Unione ha l’obbligo di destinare tale quota agli utilizzi seguenti: per il 90 per cento a integrazione del montepremi dell’ippodromo nel quale è stato raccolto il gioco, per il 10 per cento a integrazione del montepremi di prove del circuito classico”.