Ippica, venerdì 2 giugno il 70esimo Gran Premio della Repubblica

Per qualche lustro, anzi per qualche decennio, l’estate dell’ippica Italiana e l’inizio delle corse in notturna coincidevano con la disputa del Gran Premio della Repubblica, spartiacque stagionale che proiettava Bologna ed il suo storico impianto ai vertici tecnici e spettacolari del trotto nazionale, con dovizia di campioni in pista ed un pubblico entusiasta ed appassionato in tribuna.
Ora il Repubblica si svolge in diurna, ma la passione dei bolognesi non scema e la statura degli attori in gara è sempre di elevata caratura: anche l’edizione 2017 – la 70esima -segue il solco lasciato dai celeberrimi Crevalcore, Tornese ( 3 edizioni), Top Hanover e Toss Out, tanto per citare alcuni dei nomi che hanno calcato il winner circle dell’Arcoveggio, con 10 soggetti al via ed alcune star da seguire con grande attenzione.
Un mix di volti noti per una prima fila di grande impatto ed un secondo schieramento contraddistinto da new entry di eccellente livello, così si presenta il campo partenti del great event del 2 giugno, sfida che vede in pole position un duo di particolare suggestione, quello formato da Super Fez e Pietro Gubellini, indigeno dalle precipue frequentazioni francese il primo, top driver dal ricco palmares il secondo, inviati di Erik Bondo con il podio nel mirino, come peraltro Pancottina Bar ed Enrico Bellei, coppia che ne ricalca il ruolo in sede di pronostico ed anche l’avvicinamento alla corsa bolognese che, per la giumenta ora di stanza nel litorale laziale, è rappresentato da una lunga militanza oltralpe ed un recente posto d’onore in quel di Modena. Tra i protagonisti del lungo itinere classico riservato alla leva 2012, Totoo Del Ronco è la proposta del team Minopoli, con Mario Jr in sediolo ed un 2017 ancora privo di vittorie ma contraddistinto da ben retribuiti podi, la trasferta dal buen retiro campano poi, è motivata dalle eccellenti chance in ottica marcatore esaltate dal sorteggio che li pone al post tre, mentre saranno venti o poco più i chilometri che separano Sharon Gar dal training center dell’Ippocampus al trotter felsineo, con la giumenta allenata da Battista Congiu e guidata da Gaetano di Nardo in palese credito con la buona sorte ed oggi in possesso di concrete chance per ben figurare. Il numero è quello giusto, la forma  è al diapason, il feeling con la pista certificato da numerose vittorie, questo il biglietto da visita del favorito del Repubblica 2017, quel Superbo Capar che con  1.11.6 ottenuto 12 mesi orsono, detiene in coabitazione il record della corsa e che con il suo  proverbiale scatto in partenza diverrà il probabile leader della contesa, Beppe Lombardo è partner di sostanza e gli avversari sono ampiamente alla portata del pupillo di Laura e Cesare Meli, mentre lo scomodo sei di partenza non pare un buon viatico per la lombarda Tamure Roc, ancora alla ricerca della forma che  nel 2016 la pose ai vertici della sua generazione e che nel frangente si avvarrà del talento di Roberto Vecchione per ambire quanto meno al marcatore.
Scendendo in seconda fila approcciamo Tano Fohle Sm, la rivelazione dei primi mesi di questo 2017, che con il trittico vittorioso, GP Encat, Barbetta e Ponte Vecchio ha aperto la stagione classica italiana e che sarà guidato da Alessandro Muretti, giovane inviato di Gennaro Casillo all’esordio nella corsa bolognese, affiancato nello schieramento dal compagno di allenamento Trillo Park, altra intrigante proposta targata Casillo e soggetto in evidente progresso di forma che,  dopo aver iniziato la  carriera nei Paesi Bassi, ha via via scalato le tappe sino a diventare uno dei più interessanti prospetti in ottica indigena.
La disamina della corsa prosegue con The Best Of Glory, ambizioso cinque anni che Gennaro Riccio propone a livello classico nonostante un biglietto da visita non di elevata caratura ed una carriera sin qui ai margini dei centrali, e si chiude con Papalla, generosa portacolori di Roberto Stancari che torna ad alto livello dopo aver vinto nel 2016 il padovano Ivone Grassetto, interpretata da Andrea Farolfi, uno dei più limpidi talenti della storia recente dell’ippica emiliano-romagnola. lp/AGIMEG