Ippica, Federippodromi denuncia Catania e Ruffo

Federippodromi ha presentato ieri una denuncia alla Procura di Roma contro il ministro delle politiche agricole Mario Catania e contro Francesco Ruffo, ex segretario generale dell’ex Assi. Nove pagine in cui la Federazione Ippodromi d’Italia formula precise accuse di rilevanza penale per aver provocato al settore i danni derivanti dal taglio di oltre il 40% del montepremi destinato a scuderie ed allevamenti e dei compensi destinati alla remunerazione degli ippodromi. Le accuse al ministro sono condotta ingannevole, sviamento di potere, uso distorto dei poteri funzionali del Mipaaf e atteggiamento fuorviante, mentre a Ruffo viene imputato di aver imposto l’accordo con il dimezzamento dei fondi pena l’esclusione dalle corse. Catania, si legge nella denuncia, «ha coartato la volontà dei rappresentanti del settore ippico traendoli in inganno e inducendoli a continuare a lavorare e ad affrontare ulteriori spese che non sarebbero mai state rimborsate». Non solo. «Tali ingannevoli condotte», prosegue il testo, «avrebbero gravemente strumentalizzato le funzioni del ministero concretizzando uno sviamento di potere, ossia un uso distorto dei poteri funzionali e quindi un cattivo esercizio dei compiti inerenti un pubblico esercizio». Senza mezzi termini, poi, la denuncia contro Ruffo. Che «ha intenzionalmente fatto ricorso alla minaccia di esclusione delle corse al fine di forzare le controparti a scelte obbligate contando sulla oramai nota crisi del settore e facendo sì che non venisse lasciata alcuna ragionevole alternativa tra il soggiacere alle sue pretese o il subire, altrimenti, un pregiudizio diretto e immediato». Piccoli passi – si legge su ItaliaOggi – sono stati fatti nell’ultimo incontro tra il ministro e gli operatori del settore. Se Catania da un lato si è impegnato a collaborare con le associazioni ippiche per elaborare un piano di rilancio, queste hanno, per la prima volta, manifestato la volontà di superare le divisioni interne. Domani ci sarà un nuovo appuntamento al ministero dell’economia in cui il Mipaaf sarà accanto ai rappresentanti ippici per chiedere lo sblocco della restante parte di risorse del 2012 (96 milioni di euro) e discutere della riforma della gestione delle scommesse. lp/AGIMEG