Ippica, coordinamento ippodromi: “Attendiamo decreto su strategicità impianti. Settore ha bisogno di interventi”

“Prendiamo atto di quanto dichiarato dal sottosegretario Castiglione in ordine alla firma del decreto sulla classificazione degli ippodromi e ci permettiamo di fargli una richiesta: ce lo fa leggere per favore?”. E’ la richiesta avanzata dal coordinamento degli ippodromi italiani, che in una nota congiunta sottolinea che “solo dopo averlo letto potremo esprimere le nostre opinioni nel merito e quindi per ora ci possiamo solo limitare ad osservare: che questa classificazione sarebbe propedeutica alla convenzione con gli ippodromi ed al calendario; che questa classificazione troverebbe applicazione tra un anno (1.1 2017) e questo ci preoccupa moltissimo perché ogni volta che nell’ippica si rimanda di un anno poi tutto “muore” infatti tre anni fa doveva nascere,un anno dopo, l’ASSI al posto di UNIRE e niente è nato, poi due anni fa doveva nascere un anno dopo la lega Ippica ed anche quella è finita male e quindi non vorremmo che anche la classificazione degli ippodromi prevista peraltro da una legge del 1999 facesse la stessa fine. E qui nasce spontanea una domanda: e per il 2016? Siamo a Natale e tra sei giorni è Capodanno e non sappiamo niente sulla Convenzione e sul calendario del prossimo anno. Un altra riflessione sulle quattro previste categorie in cui verrebbero suddivisi gli ippodromi: strategici, istituzionali, commerciali, promozionali. Signor sottosegretario, tutti gli ippodromi sono strategici perché tutti, dal più grande al più piccolo, sostengono la strategia dello sviluppo dell’ippica nel nostro Paese. Tutti gli ippodromi sono istituzionali perché sovvenzionati dallo Stato e riconosciuti da tutte le Istituzioni nazionali e locali. Tutti gli ippodromi sono commerciali perché vi si svolge le corse e vi si raccoglie le scommesse oltre che svolgersi anche altre attività commerciali. Tutti gli ippodromi sono promozionali perché tutti promuovono la passione e lo sviluppo dell’ippica a livello territoriale e nazionale. Gli aggettivi qualificativi scelti non sono proprio il massimo, ma comunque abbiamo un anno di tempo per fare le più opportune modifiche e nel frattempo leggeremo, speriamo presto, il decreto annunciato. Sperando anche di trovare sotto l’albero un bell’invito del Ministero per discutere un po’ di tutto”. dar/AGIMEG