Ippica, blocco delle corse dal 22 febbraio, proteste su tutto il territorio e avvio procedure legali a tutela del comparto: ecco le richieste delle Associazioni Ippiche Nazionali

Indignazione” nella gestione della crisi ippica da parte dei Ministeri dell’Agricoltura e delle Finanze e ritiro del decreto del 31 gennaio scorso. Sono questi alcuni dei punti discussi ieri durante l’assemblea plenaria delle Associazioni Ippiche Nazionali. Durante l’incontro, i rappresentanti delle maggiori associazioni ippiche hanno condiviso alcune tematiche importanti per il futuro del comparto ippico italiano: “respingere integralmente il Decreto Interministeriale del 31 gennaio scorso, chiedendone l’immediato ritiro e sollecitare l’ adozione di un nuovo ed urgentissimo Decreto condiviso con l’intera Filiera Ippica; richiedere al Ministro Catania l’urgente convocazione della Rappresentanza Unitaria Ippica, finalizzata ad un nuovo Decreto Interministeriale che finalmente affronti e risolva i gravi problemi del Settore, dando contestualmente prospettive di rilancio e sviluppo; dover, purtroppo, a causa della mancanza delle risorse economiche, dovute e non corrisposte da parte della Pubblica Amministrazione e necessarie per l’organizzazione dello spettacolo Ippico, sospendere l’attività su tutto il territorio nazionale a decorrere dal 22 febbraio p.v. ; sostenere e promuovere le iniziative di protesta in corso su tutto il territorio nazionale; dare mandato ai propri legali di assumere tutte le necessarie iniziative in sede giudiziale , a tutela dell’intero comparto: Allevatori, Proprietari, Professionisti ed Ippodromi; non partecipare al programmato incontro con il Sottosegretario Vieri Ceriani, fino a quando non saranno ricevute le necessarie e concrete risposte dai competenti Ministeri ai gravissimi problemi che l’intera ippica sta vivendo sulle spalle di 50.000 famiglie, di migliaia di operatori e dipendenti, sui 40 ippodromi nazionali”. rg/AGIMEG