“Istituire un Organismo cui affidare la gestione del Settore. Per i primi cinque anni in tale Organismo saranno presenti i rappresentanti del MEF e del Mipaaf, insieme ai rappresentanti degli allevatori, dei proprietari e delle società di corse, in possesso dei previsti requisiti. Allenatori, guidatori,fantini, gentleman ed altri soggetti della Filiera faranno parte di organismi tecnici. Dovra’ essere fatta una profonda riforma delle scommesse sia al totalizzatore che a quota fissa ed è’ previsto il palinsesto complementare, nonché il riordino dei diritti televisivi”. E’ quanto chiede Attilio D’alesio, presidente del Coordinamento ippodromi, tenendo conto che “le linee guida della Riforma dell’ippica sono giunte al Senato ed una volta approvate , il Governo avrà dodici mesi di tempo per adottare i relativi Decreti attuativi”. Per D’Alesio “nel corso dei primi cinque anni dalla sua istituzione, questo Organismo e quindi l’intero Settore , subira’ il taglio degli attuali finanziamenti statali nella misura al 20% all’anno , per raggiungere al quinto anno la piena ed assoluta autonomia. In sintesi gli Obiettivi della Riforma sono autogestione e autofinanziamento.In relazione a quanto sopra è’ opportuno sottolineare che questa Riforma non ha nulla a che vedere con il progetto Lega Ippica, presentato anni fa da Confindustria Giochi e sostenuto dagli imprenditori ippici. Che questo Organismo vedrà la presenza ,nei i primi cinque anni, dei rappresentanti dei due ministeri, che ne manterranno sempre e comunque il controllo e che sarà un soggetto no profit. L’autofinanziamento dovrà essere raggiunto grazie alle entrate derivanti alla riforma delle scommesse ed dalle quote di iscrizione pagate dei vari partecipanti. Sarà una strada molto difficile e complessa, ma abbiamo il dovere di provare a percorrerla con impegno e responsabilità e quindi, per prima cosa, proponiamo che il nome del nuovo Organismo sia: Unione Ippica Italiana”. lp/AGIMEG