Scommesse, Marcelli (Dir. Gen. Multigioco): “il ritardo dei bandi di gara per le agenzie e per l’on line ci sta creando un danno”

> “Ci avviciniamo alla chiusura del 2016 e posso cominciare a dire che è stato un anno molto positivo. Rispetto al 2015 la crescita del gruppo è stata importante sia per il settore del betting, sia per i casinò”. E’ quanto commenta ad Agimeg il direttore generale di Multigioco Alessandro Marcelli.

> “Sicuramente – aggiunge –  possiamo essere soddisfatti anche per il poker, che non porta introiti straordinari ma senza dubbio nel nostro network è in crescita se messo a confronto con il calo del mercato. Gli skill games sono un prodotto sul quale è necessario continuare a puntare ed è per questo che continuiamo a investire sulla sponsorizzazione dei giocatori. I nostri portabandiera sono stati Nicolino Di Carlo e Roberto Di Lorenzo, protagonisti anche in tornei di primo livello come gli Ept e gli Ipt. Al prossimo Ppt avremo in tutto 10 giocatori”.
> Il marketing prosegue, anche se il contesto politico non agevola chi opera nel settore del gaming.  
> “Penso che la politica, prima di mettere distanze e porre limiti al gioco legale dovrebbe eliminare l’illegale. E’ facile, in fondo. Basterebbe ad esempio mettere pene certe. Nonostante la sanatoria non è stata ancora fatta pulizia con chi opera illegalmente sottobanco con i “.com”. Noi abbiamo vissuto un periodo difficile quando hanno proliferato gli attuali operatori sanati, mentre noi eravamo limitati nel palinsesto e con una tassazione molto alta. Un po’ alla volta siamo giunti ad aver aperto il mercato, e gli introiti sono cresciuti grazie a quello che abbiamo chiesto per anni. Non è un caso se molti big sono entrati nel mercato italiano. Era necessario adeguare le regole a standard internazionali. E ora? Ho paura che distanziometri e ulteriori blocchi possano farci tornare indietro di qualche anno, che si rischi di dare libertà di azione a chi opera illegalmente. Il giocatore del resto vuole giocare e un modo per farlo lo trova. Quindi io direi di lavorare meglio sulla lotta a chi non rispetta le regole, lavorando sulla certezza della pena e sulle segnalazioni ad Adm”.
> Quali sono altri obiettivi per il 2017?
> “Il futuro è social e mobile. Io penso che per i nostri figli il computer possa essere una tecnologia superata, quindi lavoreremo molto su questo fronte. E poi puntiamo ad arrivare preparati all’appuntamento con il bando. Noi attualmente abbiamo nove licenze fisiche e circa mille punti per la vendita di ricariche. Stiamo aspettando il bando e come Newgioco ci presenteremo come una realtà importante, con accordi commerciali con punti già pronti a diventare nostre agenzie. Dispiace che lo Stato sia inadempiente. E’ stato dichiarato in una legge che il primo di maggio ci sarebbe stato un bando di gara. Tutti eravamo pronti, vecchi operatori e nuove società estere che sono ancora alla finestra. Noi ci siamo preparati per quella data facendo investimenti, ma lo Stato non sta rispettando i termini. Sono 9 anni che si sa che le licenze sarebbe scadute a giugno, eppure abbiamo subito un danno. I nostri partner americani hanno investito vedendo una grande opportunità in vista del 2016. Anche il ritardo del bando dell’online sinceramente è incomprensibile. Davanti noi al momento c’è nebbia. Comunque per la gara ci siamo organizzati con una rete di gioco forte e una piattaforma online accattivante. Abbiamo un prodotto competitivo che non teme confronti con nessuno. In vista del bando siamo quindi pronti ad un’offerta importante per allargare la rete attuale. L’obiettivo minino è acquisire 250-300 diritti”. ”.
> La percezione del gioco è ancora distante dalla realtà?
> “Il fenomeno del gioco è come era anni fa per il fumo. Parliamo di fenomeni sociali riconosciuti, visibili e di alta distribuzione. Sono d’accordo a regolamentare l’offerta, ma perché oggi un tabaccaio può aprire davanti alla scuola, mentre un centro scommesse ha problemi? Forse c’è troppa demagogia e poca lucidità. Gli italiani invece sanno che gli introiti del gioco sono molto elevati e fondamentali”.