Poker on line: circa due terzi dei giocatori compresi tra i 25 ed i 44 anni. Bassa la spesa media per giocatore

Il poker a torneo nel 2014 ha registrato una contrazione del 18% nella GGR, attestandosi 69,6 milioni di euro. Analoghi trend sia nel numero degli utenti (223mila, -17%), sia nei conti di gioco (247mila, -18%), mentre la spesa media mensile ha registrato un assestamento del 2% (26 euro). Il 10%dei tornei giocati ha un buy-in – la quota di iscrizione iniziale – di al massimo 2 euro; il 44% tra i 2 e i 10 euro (erano il 39% un anno fa); il 22% tra i 10 e i 30 euro (erano il 26% nel 2013); l’8% 30-50 euro; il 16% oltre i 50 euro (erano il 18% nel 2013). Il Texas Hold’em si conferma la variante più giocata (84,9%), ma perde fortemente di interesse rispetto alle altre formule che nel giro di un anno passano da 2,5 al 15,1%. La maggior parte dei giocatori ha tra i 25 e i 34 e tra 35 e i 44 anni (ciascuna categoria vale il 28% del totale); i giocatori tra i 18 e i 24 anni sono il 13% del totale (un anno fa erano il 16%). Gli over 55 passano dal 10 al 12%. Anche nel caso del torneo, la spesa è contenuta nella maggior parte dei casi, con il 78% dei giocatori che spende al massimo 50 euro: il 17% infatti chiude in attivo; il 50% con una perdita di al massimo 25 euro; l’11% arriva a 50 euro. Oltre questa soglia, il 9% spende  fino a 100 euro; l’11% fino a 500 euro; il 2% fino a 1.500 euro. La spesa effettiva del poker cash nel 2014 ha subito una contrazione del 21% attestandosi a 108 milioni di euro. In forte calo sia il numero di giocatori attivi (149mila, il 36% in meno), sia quello dei conti di gioco movimentati (158mila, -36%). Trend inverso per la spesa mensile che passa da 53 a 65 euro (+23%). Anche nel caso del poker cash, la maggior parte dei giocatori (il 77%) chiude con una perdita contenuta, se non in attivo: il 19% infatti è in  positivo; il 48% perde al massimo 25 euro, e un altro 10% arriva a perdere al massimo 50 euro. L’8% dei giocatori, poi, riporta perdite tra i 50 e i 100 euro; l’11% fino a 500 euro; il 3% arriva 1.500 euro, e un giocatore su cento supera questa soglia. lp/AGIMEG