Pastorino (STS): “Criminalità organizzata ha interessi nel gioco, battaglie proibizioniste devono essere ragionate”

“STS rappresenta tutti i tabaccai che vendono gioco legale in Italia. Abbiamo corsi di formazione obbligatori per accedere alla professione di tabaccaio, negli ultimi anni anche in funzione dell’allarme sociale derivante dai fenomeni legati alla ludopatia, tanto da aver implementato i corsi di formazione per far capire ai tabaccai quali sono le problematiche dei giocatori”. E’ quanto ha dichiarato il Presidente Nazionale del Sindacato Totoricevitori Sportivi, Giorgio Pastorino, intervenuto alla trasmissione “Mind the GAP” di MWRadio Monza per analizzare la problematica del gioco d’azzardo dal punto di vista degli operatori del settore, illustrando i dati sulle sue dimensioni e proponendo le possibili soluzioni ai fenomeni ludopatici, alla luce del sempre crescente mercato delle scommesse online. “Il gioco online ci preoccupa: ha accelerato molto negli ultimi anni e cresce a due cifre. A nostro giudizio l’online non deve essere alternativa al gioco in ricevitoria, che è intermediato, ovvero il tabaccaio può controllare se il giocatore ha comportamenti eccessivi. Le stime dicono che l’online vale il 20% del mercato totale dei giochi. Le nuove generazioni utilizzano molto smartphone e pc, e ciò impatta sul controllo dei giocatori”. Sul gioco illegale, Pastorino ha detto che “è ancora fortemente presente in Italia. Negli ultimi 20 anni è stata fatta una grande operazione di pulizia: a inizio degli anni 2000 c’erano 800mila videopoker in mano alla criminalità, il settore è stato legalizzato. Il mercato illegale vale almeno la metà del mercato legale, è una battaglia continua. Le forze di polizia fanno molti sequestri, però spesso i processi vanno avanti per anni e nel frattempo le società continuano ad operare. Non tutti i punti sono legali, spesso gli stessi giocatori non sono informati, servirebbe condurre una campagna di sensibilizzazione. Chi gioca illegale non ha garanzie, inoltre i soldi vanno via dal nostro territorio, spesso i server sono in Paesi asiatici o a Malta”.
Parlando delle pubblicità del gioco, il Presidente STS ha affermato: “Credo che la pubblicità sia troppo invasiva, forse si è ecceduto, tuttavia va detto che nei bandi di gara fino a oggi è stato previsto che parte del fatturato debba essere obbligatoriamente investito proprio in campagne pubblicitarie del prodotto di gioco. Serve regolare meglio l’impatto che la pubblicità ha sui giocatori, a volte i messaggi sono ingannevoli. Oggi il 95% della pubblicità riguarda l’online e non il gioco offerto nelle nostre ricevitorie, si tratta di una concorrenza sleale nei nostri confronti. Esiste un garante sulla pubblicità che dovrebbe intervenire in materia”. Infine Pastorino ha ricordato come “la criminalità organizzata ha molto interesse nel gioco, che muove molto denaro. Certe battaglie proibizioniste dovrebbero essere ragionate meglio, per il fatto che c’è un altro mondo che non aspetta altro che rientrare in quel mercato. Fino ad oggi il gioco legale ci ha salvato, quando non ci sarà più, avremo qualche problema”, ha concluso. cr/AGIMEG