Parlamento Europeo, Rodano (Adm) “Il 75% del gioco online in Italia è in mano all’illegalità”

Presieduto dall’europarlamentare Phil Prendergast, si è tenuto ieri presso il Parlamento europeo il seminario organizzato da Gtech dal titolo “Gioco online: proteggere il consumatore e garantire l’ordine pubblico”. Scopo dell’incontro, quello di fornire una piattaforma di discussione tra le parti interessate nel settore del gioco d’azzardo in vista delle imminenti Raccomandazioni della Commissione sulla tutela dei consumatori e pubblicità e, in seguito, del Report di iniziativa del Parlamento europeo sul gioco d’azzardo on-line. Presenti al seminario i quattro regolatori delle Authority del gioco della Danimarca, Birgitte Sand, della Francia, Jean Franciose Vilotte, e della Spagna, Carlos Hernandez Rivera. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è stata rappresentata dal dirigente per il settore online Francesco Rodano. A nome della Commissione europea e del Parlamento europeo, sono intervenuti rispettivamente Herrie Temmink e Sirpa Pietikainen. Tra i principali temi affrontati nell’incontro organizzato da Gtech, quello del gioco online illegale. Per il regolatore spagnolo Rivera bloccare i siti di gioco non autorizzati non basta, servono misure più incisive. “Uno degli strumenti principali per contrastare il mercato irregolare è – ha dichiarato il presidente dell’Arjel Vilotte – il gioco legale”. Teoria condivisa anche dal regolatore dell’authority danese, Birgitte Sand che ha spiegato come il sistema del rilascio delle licenze statali per gli operatori sia il modo migliore per combattere l’offerta di gioco illegale. Il problema dell’illegalità colpisce in maniera importante anche l’Italia, dove, secondo Francesco Rodano (Adm) il 75% del gioco d’azzardo è ancora nelle mani dell’illegalità”. Dall’incontro di ieri, ne è uscita da parte dei regolatori presenti una visione secondo la quale in Europa il mercato legale va tutelato attraverso una maggiore cooperazione tra gli Stati membri. “Combattere gli operatori illegali – ha concluso Vilotte – si può fare”. glm/AGIMEG