Lindwall (Ceo Betsson): “Con la pandemia ed il calcio praticamente fermo, abbiamo puntato su tennis tavolo ed eSports. Stiamo valutando fusioni ed acquisizioni per far crescere il Gruppo”

“Betsson è un grande gruppo internazionale, solamente il 10% dei ricavi arriva dalla Svezia. Durante la pandemia abbiamo seguito le regole dei Paesi in cui operiamo, abbiamo chiuso i nostri uffici più o meno nello stesso momento, lasciando lavorare circa 1.800 persone in smart working”. Lo ha detto il Ceo di Betsson, Pontus Lindwall, durante l’edizione 2020 di Casino Beats Malta, parlando dell’approccio del gruppo svedese alla crisi pandemica. “Il 30% dei ricavi della società arriva dallo sport, ma con i principali campionati europei sospesi abbiamo perso gran parte dei ricavi del settore. Abbiamo mantenuto un 10-20% dei ricavi provenienti dalle puntate su tennis tavolo ed eSports. Gran parte delle giocate si sono trasferite sui casinò games: se i nostri clienti non hanno eventi sportivi su cui puntare, vanno sui casinò online. Ora fortunatamente lo sport è ripreso, sono stati riaperti i campionati, siamo tornati alla normalità del nostro business”. Il Ceo di Betsson ha sottolineato come durante l’epidemia “la forte posizione del Gruppo ci ha consentito di sfruttare la situazione a nostro vantaggio, per continuare a investire in nuovi progetti. Altri operatori, infatti, hanno un alto livello di gioco sulla rete fisica e sono stati colpiti molto più di noi dagli effetti della pandemia. Noi abbiamo solamente sospeso i progetti sull’incremento delle scommesse sportive, in quanto non vi erano più sport su cui puntare. In questa situazione particolare, sfruttando la nostra posizione di forza stiamo valutando eventuali fusioni e acquisizioni per far crescere il Gruppo. Al momento non ho nulla da annunciare, ma continuiamo a valutare differenti opzioni per future acquisizioni”. cr/AGIMEG