Guggino (Segr. Gen. IAP) ad Agimeg: “Contrari al divieto assoluto di pubblicità sul gioco. Meglio normare che proibire, anche per distinguere legale da illegale”

Dalla possibile soppressione totale della pubblicità sul gioco al calo dei messaggi non in regola sottoposti al vaglio del Comitato di Controllo, dalla legislazione stringente e perimetrata dei messaggi pubblicitari alle azioni di coordinamento con Agcom e ADM. Sono alcuni dei temi toccati da Vincenzo Guggino, Segretario Generale IAP – l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria – in un’intervista esclusiva rilasciata ad Agimeg.

Cosa ne pensa della proposta Lega-M5S di soppressione totale della pubblicità sul gioco?

“Siamo molto laici, ne prendiamo atto: oggi è ammessa e ci siamo preoccupati di regolarla, per limitarne il perimetro. In futuro le cose potrebbero cambiare, ma siamo convinti che è meglio normare piuttosto che proibire, siamo contrari al ‘total ban’. Ogni campo può diventare problematico, e allora o si fa la scelta di bloccare tutti i prodotti potenzialmente pericolosi, oppure li regolamentiamo, anche in maniera stringente. La pubblicità tra l’altro può anche essere vista come una garanzia per il consumatore, in quanto implicitamente garantisce che il gioco pubblicizzato sia autorizzato e legale. Chi non opera nella legalità, non fa pubblicità”.

Il settore del gioco è più problematico dal punto di vista pubblicitario rispetto ad altri?

“Sicuramente è un settore che suscita attenzione sociale e politica e la suscita su basi non del tutto infondate: le aziende sono infatti consapevoli di possibili derive patologiche legate al gioco, che rientra tra le categorie di prodotti sensibili. Non c’è solo un problema di ingannevolezza del messaggio pubblicitario, ma una pericolosità del prodotto in sé, qualora se ne faccia un abuso. Per questo motivo lo IAP ha varato regole più restrittive per la pubblicità dei giochi (articolo 28 Ter “Linee di indirizzo per la comunicazione commerciale dei giochi con vincita in denaro”) al fine di rafforzare ulteriormente la disciplina esistente in tema di pubblicità dei giochi con vincita in denaro. In tema di gioco la norma è ben perimetrata: nel momento in cui la pubblicità è lecita, la si può fare”.

La legislazione in materia pubblicitaria sul gioco a suo giudizio è ben normata o servirebbe intervenire ancora?

“Sul piano del contenuto è ok, ma serve più coordinamento tra soggetti chiamati a dire la loro: su questo tema intervengono ADM, AGCOM e IAP. Noi abbiamo delle intese con l’AGCOM per analizzare la correttezza di un messaggio pubblicitario in modo preventivo. Se si trova un accordo non servirebbero altre norme, anche i Monopoli chiedono maggiore coordinamento”.

Lo scorso anno, rende noto lo IAP, sono stati 66 i messaggi passati per il vaglio preventivo del Comitato di controllo, il 16,4% in meno rispetto ai 79 messaggi dell’anno precedente. Nel 2017 inoltre sono state eseguite 11 archiviazioni a seguito di istruttoria: 9 ritenute non in contrasto con le norme del Codice e 2 a seguito della modifica del messaggio da parte dell’inserzionista, su richiesta del Comitato di Controllo. Sono state invece 7 nel 2016 le archiviazioni: 6 ritenute non in contrasto con le norme del Codice e 1 a seguito della modifica del messaggio da parte dell’inserzionista, su richiesta del Comitato di Controllo. Sempre nel 2016 il Comitato di Controllo dello IAP ha inviato 4 ingiunzioni riguardanti pubblicità su giornali cartacei e su canali Youtube. I profili di maggior criticità in relazione ai giochi con vincita in denaro, al di là delle singole tipologie, riguardano le scritte in sovrimpressione, che devono risultare chiaramente leggibili. Il riferimento è ai ‘bonus’, per i quali si devono esplicitare in maniera chiara le modalità e le condizioni per la sua fruizione. Grande attenzione anche alla rappresentazione ‘filmica’, che non deve associare il gioco a forti emozioni o mostrare situazioni di gioco incontrollato. cr/AGIMEG