Gioco, una storia italiana

L’Italia, anche per ragioni di necessità, è stato un paese precursore nella liberalizzazione del mercato del gioco. Accanto al gioco online licenziato dagli enti statali, sono emersi anche siti non autorizzati, conviene sapere identificarli e distinguerli da quelli certificati, siccome oltre al danno della truffa ci potrebbe anche essere la beffa della sanzione. Sin dai tempi di Crispi, per essere esatti dal 1887, il gioco è stato monopolio di Stato assoluto. Ciò significa che lo Stato era l’unico che si occupava del settore gioco d’azzardo e scommesse. Questo cambiò nel 1948 anno in cui lo Stato, tramite decreto legislativo, cominciò a vendere il servizio del gioco, cioè a cederlo ad altri enti. Per esempio, il monopolio fu concesso dallo Stato per il gioco del totocalcio, quello della lotteria e ad alcuni casinò. Non è un caso che una prima cessione del monopolio sia avvenuta nel secondo dopoguerra: la concessione del monopolio rappresentava per lo Stato una risorsa economica cui attingere, soprattutto in un momento di grande necessità come quello imposto alla fine di una guerra. Anche la seconda ondata di apertura statale al gioco, nel 1992, è coincisa con la svalutazione della lira, che portò a cercare nuove entrate. Una necessità che va oltre i partiti ed i colori politici, infatti l’apertura al gioco viene promossa sia dal governo Amato che dal governo Ciampi. Il 2001 fu l’anno culmine dell’apertura: vengono legalizzate le scommesse sportive. Altra grande svolta l’anno successivo, marcato da:

  • Protagonismo dell’AAMS (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato), che diviene braccio gestore del gioco pubblico a nome del Ministero dell’Economia e delle Finanze
  • Legalizzazione delle scommesse online: grazie al Decreto del 31 Maggio per gli utenti diviene possibile scommettere su internet e per telefono. Il Decreto 128 pone fine all’uso di siti stranieri per scommesse, accessibili dalle reti italiane ma non per questo legali o sicuri.

Il via libera al gioco online permette ai siti legali e sicuri di proliferare, non per questo però, cessano di esistere o spuntare siti illegali. Per essere sicuri di evitare questi ultimi esistono pagine come scommesse.io che vi informano su come distinguere i siti con licenza da quelli senza, evitando truffe e sanzioni.

Esistono molteplici ragioni per evitare i siti di gioco illegali, le principali sono:

  1. State giocando i vostri soldi senza le dovute tutele legali
  2. State infrangendo la legge
  3. Potreste da un momento all’altro non trovare il portale

Per quanto riguarda il primo punto, sappiate che quando l’AAMS concede la licenza ad un bookmaker questo implica che è l’ente statale ad assicurarsi che la vincita venga pagata ad un giocatore. Per cui, se un sito non gode di una regolare licenza e non versa la dovuta vincita non è possibile poi lamentarsi nè tantomeno ricorrere alla legge. I siti di gioco online non autorizzati vengono generalmente bloccati o oscurati, in ogni caso ci si può imbattere o si può trovare un dominio che sia riuscito a passare per la rete ed arrivare all’utente. I siti di scommesse senza licenza AAMS sono generalmente siti stranieri, i quali non pagano tasse in italia. Il giocatore italiano che dovesse ottenere una vincita da uno di questi siti dovrebbe poi, per suo conto, versare le corrispondenti tasse per non incorrere in reato di evasione fiscale. Siccome questi indirizzi web cercano di scappare alla sorveglianza dello Stato, possono a tal fine cambiare il loro indirizzo. Per questo, uno dei rischi è che un giocatore scommetta su un sito illegale per poi non trovare più il sito, a seguito di una migrazione. Insomma, anche se da un lato le vincite sui siti senza regolare licenza possono sembrare allettanti, dato che non pagano tasse in Italia possono essere più consistenti, sono anche totalmente prive di garanzie. In questo caso si può proprio dire che il gioco non vale la candela. lp/AGIMEG