Gioco online: nonostante i nuovi prodotti il 2013 non farà segnare una crescita del mercato. Già scomparsi metà degli operatori

La crescita del settore del gioco online è finora dipesa in larga parte dall’offerta erogata. E’ la conclusione cui arriva lo studio “Il Gioco Online in Italia: un mercato già maturo?” condotto dal Politecnico di Milano. Il gioco legale in Italia non ha mai evidenziato una crescita strutturale del mercato, ma ha sempre  registrato degli incrementi sostanzialmente legati all’estensione dell’offerta di giochi. E, quando sono state introdotte “semplici” varianti dei giochi già esistenti, i rischi di cannibalizzazione si sono rivelati alti, come accaduto con il Poker cash nei confronti del torneo. Del resto il numero dei giocatori online, (da quando viene misurato, dall’agosto 2011), non è mai cresciuto in maniera importante nonostante gli ingenti sforzi di marketing sostenuto dagli operatori. In sostanza, la “battaglia” pubblicitaria ha come risultato lo spostamento di giocatori da un operatore all’altro. La Spesa media per giocatore, inoltre, è rimasta invariata nel 2012, dimostrando come non sia semplice modificare il comportamento di gioco – tendenzialmente moderato – degli utenti. La quota di mercato dei primi 10 operatori non è cambiata negli ultimi due anni (circa il 75%. Ma il tasso di concentrazione misurato con l’indice di Herfindahl, è aumentato del 17%), a fronte della riduzione significativa degli operatori (da 274 a 143). Insomma, il Politecnico di Milano, nella migliore delle ipotesi, prevede per il 2013 un sostanziale equilibrio rispetto al 2012, nonostante il lancio di alcuni prodotti come le scommesse virtuali. E quindi preannuncia un’ulteriore fuoriuscita di player; l’avvio di una serie di operazioni di fusione e acquisizione (già alcuni operatori hanno rinunciato alla concessione trasformandosi in skin di player più grandi, mentre operatori di primo livello – come GMatica e Admiral Group – hanno stretto partnership); una crescente focalizzazione da parte di alcuni operatori su nicchie particolari, singoli prodotti, o canali specifici; una crescente differenziazione attraverso servizi complementari (come l’utilizzo di nuovi canali o a creazione di community). Per le singole compagnie, invece, la competizione sarà particolarmente accesa. Per incrementare la propria quota di mercato dovranno identificare idee progettuali innovative provenienti da altri settori B2c; mantenere un presidio forte sui dati per monitorare eventuali evoluzioni sia dal punto di vista del mercato sia del comportamento dei giocatori; migliorare l’execution, ossia potenziare, perfezionare e arricchire la fruibilità del sito, dalla registrazione al prelievo delle vincite. gr-sb/AGIMEG

Gioco online: nel 2012 scomparsi quasi la metà degli operatori

Gli operatori del gioco online nel nostro Paese si sono ridotti significativamente, passando da 274 nel 2011 a 143 nel 2012. E’ quanto emerge dallo studio “Il Gioco Online in Italia: un mecato già maturo?” del Politecnico di Milano. La gran parte di questi usciti  ha semplicemente deciso di non rinnovare la concessione. Qualche decina ha stretto accordi con altri operatori. Infine, a una stretta minoranza è stata revocata la licenza dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ad esempio per mancato reintegro della fideiussione o per mancato superamento delle verifiche tecnico/funzionali). Tutto questo non ha avuto particolari effetti sul mercato, poiché nella maggior parte dei casi si è trattato di soggetti con un ruolo marginale nel gioco online in Italia già nel 2011 (il mercato del gioco online è piuttosto concentrato con i primi 10 operatori che generano il 74% del fatturato complessivo). Nel 2012 ci sono anche stati dei nuovi entranti che avevano ottenuto la licenza l’anno precedente. Si tratta prevalentemente di operatori internazionali, tra cui i principali sono Bet-at-home, Betsson e PaddyPower. gr-sb/AGIMEG

Gioco online, il confronto con gli altri mercati dell’entertaiment online

Lo studio “Il Gioco Online in Italia: un mercato già maturo?” del Politecnico di Milano mette a confronto il mercato del Gioco con quello dell’entertainment e con quelle dei  mercati digitali transazionali. Il primo confronto conferma a pieno titolo il Gioco online come uno dei mercati dell’entertainment più interessanti nel  nostro paese, con una Spesa annua di quasi 750 milioni di euro: oltre 100 milioni di euro in più rispetto a quella del botteghino del cinema, pari a tre volte quella del botteghino del calcio, a oltre a due quella del teatro, inferiore solo a quella dei videogames, pari a oltre un miliardo di euro. Positivo anche il raffronto sulla crescita annua, visto che gli altri mercati, ad eccezione dei videogames che crescono del 7% circa, hanno perso terreno rispetto all’anno precedente. Il confronto con gli altri mercati transazionali online, invece, non è altrettanto positivo. Il Gioco online, infatti, perde terreno sia nei confronti dei Digital Content (acquisto online di news a pagamento, musica, video, applicazioni mobile, ecc.), che nel 2012 crescono di oltre il 25% e valgono circa 1 miliardo di euro, sia nei confronti dell’eCommerce B2c, che nel 2012 è aumentato del 19% raggiungendo un valore di oltre 9,6 miliardi di euro. Tra i mercati transazionali, il Gioco è l’unico ad avere ridotto la sua crescita dal 2011 al 2012, passando dal +7 al +2%. L’eCommerce B2c è invece cresciuto con un tasso in linea rispetto a quello registrato nel 2011, mentre i Digital Content hanno accelerato la propria crescita, che nel 2011 era stata pari al 2%. gr-sb/AGIMEG