Gioco online: l’utente medio è maschio, del Centro-Sud e tra i 25 e i 44 anni. I giochi più amati con gli smartphone, scommesse e casinò

Un utente internet maggiorenne su dieci ha giocato online almeno una volta dall’autunno 2008, anno del debutto dei giochi online regolamentati, per un totale di 2,8 milioni di giocatori. E’ quanto emerge dallo studio dell’Osservatorio sul Gioco Online “Il Gioco Online in Italia: un mercato già maturo?” presentato questa mattina al Politecnico di Milano, dove si evidenzia che il dato è in leggera crescita rispetto al 2011. Gli utenti unici che mediamente giocano in un mese sono rimasti stabili nel 2012 intorno alle 800.000 unità (nei mesi di “alta stagione” in cui è presente un’offerta di scommesse sportive). Ciascuno di questi movimenta all’interno del mese sostanzialmente un conto, sfatando così in parte il mito dell’esistenza di un numero significativo di giocatori attivi contemporaneamente su più conti gioco. Se invece si considera il numero totale di conti di gioco attivati da tutti coloro che hanno giocato almeno una volta online – pari a 5,2 milioni – si evince che mediamente ciascun giocatore si è rivolto a due operatori. Il profilo del giocatore online non è mutato: la maggior parte dei giocatori online è composta da uomini, mentre le donne si dimostrano poco propense al gioco via internet. I due terzi dei giocatori sono residenti al Centro-Sud e quasi il 60% ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni. Il 5% degli utenti Internet italiani uomini e maggiorenni ha giocato almeno una volta negli ultimi sei mesi. Per quanto riguarda la spesa mensile, la maggior parte dei giocatori online si dimostra alquanto morigerata: due su tre mediamente in un mese spendono meno di 50 euro. In particolare, il 38% spende meno di 25 euro; il 14% spende tra i 25 ed i 50 euro; il 35% spende più di 50 euro; infine il 13% dei giocatori online fa registrare una vincita. Se si considerano invece i giocatori online attivi almeno una volta negli ultimi sei mesi, ciascuno di questi ha mediamente speso 43 euro al mese. Non tutti i giocatori, infatti, sono attivi con continuità. E questi due fattori (discontinuità e livelli di Spesa contenuti) dimostrano che il gioco online è per la maggior parte degli utenti un fenomeno di puro intrattenimento. La maggior parte dei quasi 800.000 giocatori online mensili si dedicano ad un’unica tipologia di gioco. Le scommesse sportive sono il prodotto più popolare, seguite dagli Skill games a torneo, dal Poker cash e dai Casinò games. A dicembre, mese del lancio in Italia, i giocatori che hanno provato le Slot online sono circa i due terzi di coloro che hanno giocato ai Casinò games. gr-sb/AGIMEG

Gioco online: piace lo smartphone, ancora non sfruttato il tablet. I giochi più amati scommesse e casinò games

Rispetto a febbraio 2012 il numero di operatori di gioco che hanno attivato almeno un’iniziativa per Smartphone aumenta di quasi il 30%. Un trend dovuto anche alla crescente diffusione degli smartphone (32 milioni i device nel nostro Paese a fine 2012 con la previsione di arrivare a oltre 50 milioni nel 2017). I giochi che hanno maggior successo via cellulare sono le scommesse e Casinò Games, seguiti da Bingo, Poker e Gratta&Vinci. La quota di mercato dello Smartphone, misurata come percentuale della Spesa dei giocatori italiani generata su questo canale, è in crescita rispetto al 2011 e si attesta oggi attorno al 3%. Ma il valore complessivo – si avverte nello studio “Il Gioco Online in Italia: un mercato già maturo?” del Politecnico di Milano – è  poco indicativo, sia perché non tutti i giochi si prestano in egual misura ad essere veicolati sullo Smartphone (quelli con le maggiori potenzialità sono le scommesse – in particolare quelle live, per le quali lo Smartphone può essere addirittura un canale più adatto rispetto al Web via pc – e i giochi con una fruizione semplice, come Casinò games e in alcuni casi anche il Poker), sia perché a oggi gli operatori che hanno sviluppato il canale con una certa convinzione sono ancora un numero limitato, probabilmente sotto la decina. Se consideriamo i giochi particolarmente adatti allo Smartphone abilitati da quegli operatori che più ci hanno creduto, la penetrazione della Spesa realizzata tramite Smartphone sulla Spesa totale può arrivare anche a superare il 10%. In ogni caso questo, l’interesse del settore del gaming per il canale è vivace: le iniziative (Mobile site o Applicazioni) sono più che raddoppiate a marzo 2013, e più della metà degli operatori offre sia un’Applicazione (in alcuni casi più d’una) sia un Mobile site. Oltre l’80% delle Applicazioni e più del 60% dei Mobile site consentono il gioco real money. Il Tablet, invece, è un device ancora poco utilizzato dagli operatori, nonostante sia particolarmente adatto a veicolare l’offerta di gioco online e abbia raggiunto una diffusione oltre le aspettative (nel 2012 sono più di 3,5 milioni i Tablet in Italia, in crescita di oltre il 150% rispetto al 2011). Ad oggi sono state sviluppate complessivamente 27 Applicazioni per Tablet da 12 operatori. I tre quarti delle Applicazioni sono per sistema iOs e il restante quarto per Android. Quasi tutte offrono la possibilità di giocare in real money e i giochi più diffusi sono i Casinò games, seguiti dalle Scommesse e dal Poker. L’offerta degli operatori è al momento limitata, ma probabilmente destinata ad aumentare nel tempo. Le Connected Tv, infine, nonostante si stiano diffondendo rapidamente (2,5 milioni quelli presenti in Italia a fine 2012, il 120% in più rispetto al 2011 e per il 2013 si prevede un’ulteriore crescita del 70% circa) non hanno ancora inciso sul mercato del Gioco online e le iniziative degli operatori sono limitate. Alle due già presenti nel 2011 (Intralot e Iziplay) si è aggiunta quella di Lottomatica. Tutte e tre sono sostanzialmente incentrate sulle scommesse sportive. Anche se non strettamente relativa al mondo delle Connected Tv, nello studio si evidenzia che tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 sono nati due di nuovi canali sul gioco (Lottomatica Tv focalizzato su Bingo e Casinò games, e Bonus Tv – Mediaproviding – che eroga contenuti sia sulle Scommesse che sui Casinò games) che si sono aggiunti a Winga Tv e a altri canali tematici già attivi nel 2011. gr-sb/AGIMEG

Gioco online, nel 2012 la spesa resta stabile: decollano i casinò, nelle scommesse cresce la raccolta e crolla la spesa, il poker perde terreno nel secondo semestre

Circa 750 milioni di euro per tentare la fortuna online. E’ questa la spesa reale (cioè la differenza tra quanto giocato e quanto vinto) fatta registrare dagli italiani nel 2012 per i giochi su internet. Si tratta di un dato in leggera crescita (+1,9%) rispetto al 2011. E’ quanto si evince dallo studio dell’Osservatorio sul Gioco Online del Politecnico di Milano, presentato questa mattina. L’incidenza dell’online rispetto all’intero mercato dei giochi è rimasta sostanzialmente stabile, attestandosi attorno al 4%. Bisogna però sottolineare che nel 2012, contrariamente a quanto avvenuto online, la spesa complessiva degli italiani per i giochi è diminuita di quasi il 5%. Nel 2012 gli introiti per lo Stato derivanti dai Giochi online sono sostanzialmente rimasti invariati (182 milioni). Il gioco via internet ha assicurato circa il 2% del gettito complessivo. Considerando solo i giochi di abilità, insieme a poker a torneo, poker cash e giochi da casinò, nel 2012 la spesa è cresciuta del 17,1% rispetto al 2011.  In calo invece la spesa per le scommesse sportive, che ha registrato un -20,1% rispetto all’anno precedente, sostanzialmente a causa di un payout (vale a dire la raccolta meno le vincite tornate ai giocatori), nel 2012, particolarmente alto (86,5%). Calo accentuato anche per il Bingo, che ha registrato una contrazione nella spesa del 22,1% rispetto al 20111 (equivalente a 10,1 milioni in meno). Il bingo resta però al terzo posto tra le categorie di giochi a distanza più popolari in termini di spesa. Al primo posto sono poker a torneo, cash e giochi da casinò, con una spesa di oltre 507 milioni di euro. Seguono le scommesse sportive, con circa 167 milioni spesi ed il Bingo, con 42,8 milioni. La spesa per le scom­messe ippiche, dopo i primi 4 mesi in forte diminuzione, ha recuperato e ha chiuso in parità rispetto al 2011 (+0,2%), grazie anche all’avvio dell’offerta di scommesse ippiche a quota fissa da parte di Betflag. La spesa dell’intero 2012 ha sfiorato i 12 milioni di euro. Anche la spesa on-line nei giochi del “Superenalotto”, del “Superstar”, del “Win for life” e dell’“Eurojackpot” è invariata rispetto al 2011 (+0,3%, con una spesa complessiva di poco superiore ai 7,3 milioni), anche se le somme giocate sono diminuite sensibilmente, in analogia a quanto avvenuto per gli stessi giochi su rete fisica. La spesa per i “Gratta e vinci” si è attestata sui 6,5 milioni, in forte calo del 41,4% (ovvero 4,6 milioni). gr-sb/AGIMEG

Giochi online: poker, casinò e scommesse sportive “valgono” il 90% della spesa. Le slot online fanno volare la spesa a dicembre

Gli italiani amano giocare online a poker, casinò, giochi d’abilità e scommesse sportive. Insieme questi segmenti hanno rappresentato, nel 2012, il 90% della spesa totale che è stata di 750 milioni di euro. Si tratta infatti di giochi che meglio si prestano alla fruizione “online”. Per le restanti categorie, continua a prevalere invece l’abitudine alla fruizione “fisica”. Nel dettaglio, la spesa dei giochi d’abilità e poker a torneo si è attestata sui 151 milioni di euro nel 2012, con una spesa media mensile di 11 milioni. Il dato complessivo è comunque in calo del 37,6% rispetto al 2011. La spesa per il poker cash è invece in aumento del 63,6% (con un dato complessivo di 209 milioni), ma il confronto con il 2011 è incompleto poiché questa categoria di giochi è stata introdotta solo a luglio 2011. Da notare però che, negli ultimi mesi del 2012, la spesa è calata mediamente di oltre il 30%, a causa sia della diminuzione generalizzata della spesa nei giochi in Italia, e nel poker in Europa, sia della fine dell’“effetto novità” che scaturì dopo l’avvio del poker cash ad agosto del 2011. La spesa complessiva dei giochi da casinò nel 2012 è stata di circa 147 milioni di euro, in aumento del 199% rispetto al 2011. Anche in questo caso però si tratta di un dato incompleto, visto che questa tipologia di gioco è stata introdotta solo a fine luglio. Da sottolineare soprattutto il dato della spesa di dicembre scorso, mese in cui, con l’introduzione dello slot machine online, il settore ha registrato una spesa di 18,9 milioni di euro, con un aumento complessivo del 74,4% e imputabile alle sole slot per un 40%. gr-sb/AGIMEG

Gioco online: nel 2008 la spesa era per il 70% sulle scommesse sportive. Lo scorso anno hanno primeggiato poker e casinò games

Dal 2008 al 2012, la spesa degli italiani per i vari giochi online è molto cambiata. Cinque anni fa si è partiti da una spesa totale di 310 milioni di euro, dei quali il 70% era ad appannaggio delle scommesse sportive (219 milioni). Il poker nella sola versione a torneo (il cash è partito infatti solo nella seconda metà del 2011) aveva una spesa di 40 milioni, mentre sugli altri giochi come Gratta e Vinci, scommesse ippiche e SuperEnalotto 51 milioni. Già nel 2009, la situazione cambia radicalmente. Se infatti la spesa per le scommesse sportive rimane più o meno stabile (243 milioni), la sua incidenza sul totale (607 milioni) cala in modo sostanziale, arrivando ad appena il 40%. Quasi decuplicata invece la spesa per il poker a torneo, che passa a 303 milioni di euro con un incidenza del 49% sul totale speso per giocare su internet. L’incidenza del poker a torneo aumenta anche nel 2010, arrivando al 53%, con una spesa di 368 milioni sui 690 complessivi, mentre comincia a calare nel 2011: il poker a torneo tornò ad un peso del 50%, con una spesa di 373 milioni sui 735 totali. Motivo di tale calo, l’avvio di alcune tipologie di giochi da casinò, che generarono una spesa di 49 milioni, triplicata poi nel 2012. Con un’incidenza del 19%, i casinò games hanno registrato lo scorso anno una spesa di 147 milioni di euro sui 749 complessivi, contro i 349 spesi per giocare a poker a torneo e cash. gr-sb/AGIMEG

Gioco online: nel 2012, il poker online il maggior contribuente per lo Stato

Sono stati 182 i milioni di euro incassati dallo Stato nel 2012 con i vari giochi online. Il maggior “contribuente” è stato il poker online, che ha versato all’Erario 78 milioni di euro. Sono seguiti poi gli altri giochi (bingo, Gratta e Vinci, concorsi pronostici, scommesse ippiche e giochi numerici), con 45 milioni di euro, scommesse sportive e casinò games, entrambi con 28 milioni e gli skill games, con appena 3 milioni di euro. Dal 2008 al 2012, le scommesse sportive online hanno versato allo stato tra i 33 ed i 28 milioni di euro, rimanendo mediamente stabile. Diverse variazioni sono state subite invece dagli introiti per lo Stato derivanti dal poker online. Nel 2008, questa modalità di gioco via internet ha versato all’Erario 7 milioni di euro (era partito però solo a settembre), arrivando a 70 milioni nel 2009, 92 e 90 milioni nei due anni successivi e calando a 78 milioni nel 2012. Nell’ultimo triennio è stata invece stabile la raccolta per lo Stato degli altri giochi, mentre anche per l’Erario i contribuiti dai giochi da casinò sono praticamente triplicati. gr-sb/AGIMEG

Gioco online: nonostante i nuovi prodotti il 2013 non farà segnare una crescita del mercato. Già scomparsi metà degli operatori

La crescita del settore del gioco online è finora dipesa in larga parte dall’offerta erogata. E’ la conclusione cui arriva lo studio “Il Gioco Online in Italia: un mercato già maturo?” condotto dal Politecnico di Milano. Il gioco legale in Italia non ha mai evidenziato una crescita strutturale del mercato, ma ha sempre  registrato degli incrementi sostanzialmente legati all’estensione dell’offerta di giochi. E, quando sono state introdotte “semplici” varianti dei giochi già esistenti, i rischi di cannibalizzazione si sono rivelati alti, come accaduto con il Poker cash nei confronti del torneo. Del resto il numero dei giocatori online, (da quando viene misurato, dall’agosto 2011), non è mai cresciuto in maniera importante nonostante gli ingenti sforzi di marketing sostenuto dagli operatori. In sostanza, la “battaglia” pubblicitaria ha come risultato lo spostamento di giocatori da un operatore all’altro. La Spesa media per giocatore, inoltre, è rimasta invariata nel 2012, dimostrando come non sia semplice modificare il comportamento di gioco – tendenzialmente moderato – degli utenti. La quota di mercato dei primi 10 operatori non è cambiata negli ultimi due anni (circa il 75%. Ma il tasso di concentrazione misurato con l’indice di Herfindahl, è aumentato del 17%), a fronte della riduzione significativa degli operatori (da 274 a 143). Insomma, il Politecnico di Milano, nella migliore delle ipotesi, prevede per il 2013 un sostanziale equilibrio rispetto al 2012, nonostante il lancio di alcuni prodotti come le scommesse virtuali. E quindi preannuncia un’ulteriore fuoriuscita di player; l’avvio di una serie di operazioni di fusione e acquisizione (già alcuni operatori hanno rinunciato alla concessione trasformandosi in skin di player più grandi, mentre operatori di primo livello – come GMatica e Admiral Group – hanno stretto partnership); una crescente focalizzazione da parte di alcuni operatori su nicchie particolari, singoli prodotti, o canali specifici; una crescente differenziazione attraverso servizi complementari (come l’utilizzo di nuovi canali o a creazione di community). Per le singole compagnie, invece, la competizione sarà particolarmente accesa. Per incrementare la propria quota di mercato dovranno identificare idee progettuali innovative provenienti da altri settori B2c; mantenere un presidio forte sui dati per monitorare eventuali evoluzioni sia dal punto di vista del mercato sia del comportamento dei giocatori; migliorare l’execution, ossia potenziare, perfezionare e arricchire la fruibilità del sito, dalla registrazione al prelievo delle vincite. gr-sb/AGIMEG

Gioco online: nel 2012 scomparsi quasi la metà degli operatori

Gli operatori del gioco online nel nostro Paese si sono ridotti significativamente, passando da 274 nel 2011 a 143 nel 2012. E’ quanto emerge dallo studio “Il Gioco Online in Italia: un mecato già maturo?” del Politecnico di Milano. La gran parte di questi usciti  ha semplicemente deciso di non rinnovare la concessione. Qualche decina ha stretto accordi con altri operatori. Infine, a una stretta minoranza è stata revocata la licenza dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ad esempio per mancato reintegro della fideiussione o per mancato superamento delle verifiche tecnico/funzionali). Tutto questo non ha avuto particolari effetti sul mercato, poiché nella maggior parte dei casi si è trattato di soggetti con un ruolo marginale nel gioco online in Italia già nel 2011 (il mercato del gioco online è piuttosto concentrato con i primi 10 operatori che generano il 74% del fatturato complessivo). Nel 2012 ci sono anche stati dei nuovi entranti che avevano ottenuto la licenza l’anno precedente. Si tratta prevalentemente di operatori internazionali, tra cui i principali sono Bet-at-home, Betsson e PaddyPower. gr-sb/AGIMEG

Gioco online, il confronto con gli altri mercati dell’entertaiment online

Lo studio “Il Gioco Online in Italia: un mercato già maturo?” del Politecnico di Milano mette a confronto il mercato del Gioco con quello dell’entertainment e con quelle dei  mercati digitali transazionali. Il primo confronto conferma a pieno titolo il Gioco online come uno dei mercati dell’entertainment più interessanti nel  nostro paese, con una Spesa annua di quasi 750 milioni di euro: oltre 100 milioni di euro in più rispetto a quella del botteghino del cinema, pari a tre volte quella del botteghino del calcio, a oltre a due quella del teatro, inferiore solo a quella dei videogames, pari a oltre un miliardo di euro. Positivo anche il raffronto sulla crescita annua, visto che gli altri mercati, ad eccezione dei videogames che crescono del 7% circa, hanno perso terreno rispetto all’anno precedente. Il confronto con gli altri mercati transazionali online, invece, non è altrettanto positivo. Il Gioco online, infatti, perde terreno sia nei confronti dei Digital Content (acquisto online di news a pagamento, musica, video, applicazioni mobile, ecc.), che nel 2012 crescono di oltre il 25% e valgono circa 1 miliardo di euro, sia nei confronti dell’eCommerce B2c, che nel 2012 è aumentato del 19% raggiungendo un valore di oltre 9,6 miliardi di euro. Tra i mercati transazionali, il Gioco è l’unico ad avere ridotto la sua crescita dal 2011 al 2012, passando dal +7 al +2%. L’eCommerce B2c è invece cresciuto con un tasso in linea rispetto a quello registrato nel 2011, mentre i Digital Content hanno accelerato la propria crescita, che nel 2011 era stata pari al 2%. gr-sb/AGIMEG