Gioco on line, Aronica (Vice Dir. Area Monopoli ADM): “La crescita del settore merito della varietà e della qualità dell’offerta ma anche dell’opera di moral suasion dell’Agenzia che ha portato operatori internazionali ad abbandonare l’offerta di gioco illegale verso il nostro paese”

“La spesa complessiva in giochi a distanza nel 2015 è stata pari a 821 milioni, in crescita del 13% rispetto a quella del 2014. Il 2015 segna un anno di svolta nel settore, dopo quattro anni in cui la spesa si era mantenuta sostanzialmente stabile, se non in lieve contrazione, nonostante la progressiva introduzione di nuovi giochi e il continuo recupero di quote di gioco dal circuito illegale. L’exploit del 2015 si spiega con l’adozione di misure efficaci di contrasto del gioco irregolare. Se si guarda alla spesa, l’online continua a rappresentare una componente relativamente contenuta nel contesto più generale dei giochi con vincita in denaro in Italia: non più del 4,8%, solo lievemente superiore a quella degli anni precedenti. Se teniamo conto dell’avvenuta progressiva canalizzazione di quote del gioco illegale nel circuito legale, la propensione al gioco online pare, come i dati dell’Osservatorio ci mostrano, in linea con il passato. La prevista migrazione di quote di gioco dal terrestre al virtuale, spesso considerata come inevitabile, non si sta al momento verificando. Le ragioni di questo andamento del comparto – spiega Alessandro Aronica Vicedirettore Area Monopoli Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nella prefazione scritta per la presentazione dei dati dell’Osservatorio sul gioco online del Politecnico di Milano – meritano un approfondimento, se consideriamo che altri settori dell’e-commerce e dell’intrattenimento online crescono con tassi annui a due cifre. Il numero medio di giocatori che hanno movimentato un conto di gioco nel mese di riferimento, pari a 665.000 nel 2015, rappresenta il 5% circa degli utenti internet abituali. Le procedure – strettamente regolamentate – d’identificazione, registrazione e pagamento costituiscono, anche in relazione alla resistenza del consumatore italiano a trasferire i propri dati, un filtro che determina un accesso controllato e consapevole, e rappresentano, quindi, un efficace strumento di protezione del potenziale giocatore. È importante che tali caratteristiche dell’offerta legale vengano apprezzate e riconosciute dall’opinione pubblica, affinché tale modalità di gioco venga valorizzata sia come infrastruttura per attività di intrattenimento legittima e responsabile, sia come strumento competitivo efficace di contrasto dell’offerta illegale e incontrollata. Nel corso del 2015 l’offerta del gioco legale non ha visto l’introduzione di nuovi prodotti; già nell’anno precedente la regolamentazione delle tipologie di gioco presenti sul mercato poteva dirsi completata. Ha fatto eccezione l’avvio dell’offerta commerciale, da parte di un operatore, dei cosiddetti “fantasy sports” (l’evoluzione moderna del “Fantacalcio”), molto popolari negli Stati Uniti. Non si tratta di una vera e propria novità, poiché già nel 2008, e per due anni, era stato possibile giocare al Fantacalcio con vincita in denaro. Allo stesso tempo, però, è sensibilmente migliorata la qualità e la varietà dell’offerta dei concessionari, soprattutto nell’ambito delle scommesse sportive. Di conseguenza, la spesa in scommesse sportive è cresciuta del 25% nell’ultimo anno, anche in questo caso grazie alla possibilità degli operatori autorizzati di competere in modo meno svantaggiato con quelli illegali. Si tratta della maturazione di un processo avviato già nel 2013 attraverso il cosiddetto “palinsesto complementare” delle scommesse, vale a dire la facoltà dei concessionari di affiancare un proprio programma di eventi a quello ufficiale dell’Agenzia. Un secondo fattore che spiega la crescita del 2015, oltre alla qualità e alla varietà dell’offerta, ha anche a che fare – come detto – con il contrasto del gioco illegale. Se negli anni passati tale obiettivo era stato perseguito soprattutto attraverso l’introduzione dei nuovi giochi ancora mancanti nella gamma di quelli regolamentati dallo Stato, a partire dal 2014, l’Agenzia si è concentrata su un’incisiva azione di moral suasion, che ha portato, da una parte, alcuni operatori internazionali ad abbandonare l’offerta di gioco illegale verso il nostro Paese (e in alcuni casi ad ottenere la concessione italiana), e, dall’altra, tutti i principali fornitori di software di gioco online, soprattutto di casinò, a decidere di negare i propri servizi agli operatori che agiscono sul mercato italiano senza una regolare autorizzazione statale. I numeri del 2015 dimostrano l’efficacia del lavoro svolto. Il contrasto al gioco illegale resta una priorità fondamentale per i prossimi anni e deve essere perseguito sia attraverso azioni sanzionatorie mirate, anche in collaborazione con le Autorità di regolamentazione di altre Paesi, come pure avvenuto con successo recentemente, sia garantendo una offerta legale attrattiva per i giocatori e economicamente soddisfacente per gli operatori. Alcune operazioni di recente portate a termine dalle forze dell’ordine (“gambling”, “the imitation game” e “Jamm Jamm”) hanno sgominato associazioni malavitose che muovevano un imponente giro d’affari con l’offerta di gioco online illegale. Sul versante internazionale, l’Agenzia ha conservato il ruolo di riferimento che le è stato sempre riconosciuto a livello comunitario. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli costituisce un esempio privilegiato e ascoltato per i Paesi europei (e non) che in numero crescente decidono di introdurre una regolazione nazionale del gioco online. Un gruppo di regolatori nazionali, che comprende rappresentanti di Austria, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Portogallo, si riunisce periodicamente in ambito comunitario: con il progressivo incremento del numero dei Paesi aderenti è cresciuta la capacità di produrre concreti riferimenti comuni che rendono progressivamente più omogenei, compatibili ed efficaci i diversi ordinamenti. Un gruppo più allargato, che comprende le autorità di regolazione dei 31 Stati membri dello Spazio economico europeo, si riunisce a Bruxelles quattro volte l’anno, grazie a un “Expert group” istituito e coordinato dalla Commissione Europea. Il 14 luglio 2014, grazie a questi contributi collettivi, la Commissione Europea ha adottato una “Raccomandazione sui servizi di gioco d’azzardo on-line”, che rappresenta il primo intervento comunitario su questa materia e si prefigge l’adozione di principi comuni della comunicazione commerciale responsabile e della protezione del consumatore e dei minori. Tale Raccomandazione, tra l’altro, è stata recepita nel nostro Paese con la Legge di Stabilità per il 2016 (legge 298/2015, articolo 1, comma 937). Sempre con riferimento alla cooperazione internazionale in ambito comunitario, di assoluto rilievo è stata la firma, il 27 novembre 2015, di un accordo di cooperazione tra le autorità di regolazione dei giochi online dello Spazio economico europeo. L’accordo pone le premesse per lo scambio di informazioni e metodologie, nonché per l’assistenza reciproca. Lo scambio internazionale, l’adozione della Raccomandazione e l’indizione, nel 2016, della nuova gara per le concessioni di gioco online consentiranno di rafforzare ulteriormente le condizioni normative che garantiscano un’offerta di gioco sempre più sicura e responsabile, una migliore protezione dei soggetti vulnerabili e dei minori e un più efficace contrasto al gioco illegale e alla criminalità. L’Osservatorio, con il supporto della Sogei, e grazie alla grande qualità delle analisi del Politecnico di Milano – conclude Aronica – costituisce e costituirà uno strumento indispensabile per l’Agenzia nell’esercizio di proprio ruolo di “governo” del comparto del gioco online”. rg/AGIMEG