Giochi, Forbes: “Come Wall Street ha cambiato il mondo del gaming…”

Come Wall Street ha cambiato il mondo del gaming… Inizia così una lunga analisi che Forbes.com ha dedicato al mondo del gioco online, studiando in che modo le risorse finanziarie delle grandi società di borsa hanno reso possibili alcune acquisizioni altrimenti impossibili. Tra gli uomini chiave nella storia del gaming mondiale viene segnalato Jason Ader, un mago degli investimenti in grado di capire in anticipo le potenzialità del gioco mobile o quelle di Macao, oggi la nuova Las Vegas. Nel settembre 2013, Ader, a nome della SpringOwl Asset Management, vola da New York verso Israele per incontrare Ruth Parasol, milionaria californiana tanto affascinante quanto intelligente. Guidata dalla Parasol, PartyGaming diventa il sito di poker online più grande al mondo prima del 2006, quando il Congresso statunitense impone il proibizionismo al gioco online con una legge che ferma il mercato legale nella nazione più importante per il texas hold’em, il gioco del momento. E’ un periodo particolare per acquisire azioni di Partypoker, in piena fusione con un altro colosso del gioco, Bwin. Tuttavia l’interesse delle grandi società di borsa consente questi scambi societari rendendo meno pionieristiche e rischiose le azioni degli uomini d’affari. Ader mette mano così per 100 milioni di dollari al terzo pacchetto di azioni più corposo della Bwin.Party Digital Entertainment. Forbes cita per fare un esempio l’importanza che  Michael Milken, mago degli  junk bond (obbligazioni con rating inferiore a BBB di Standard & Poor’s), una trentina di fa ebbe per Las Vegas. Fu Milken a finanziare i sogni di Steve Wynn e di fatto “pagare i mattoni” con i quali sarebbe stata ricostruita Las Vegas. La trasformazione del gioco online è stata guidata quindi da Wall Street e alcuni dei più grandi nomi della finanza, aziende come Blackstone, BlackRock, Apollo e Cerberus Capital Management.
Tornando ad Ader, è stata lui secondo Forbes uno degli uomini decisivi per la cessione di Bwin, che dovrebbe concludersi nelle prossime settimane.
Intanto molto è cambiato nel mondo del poker online. I colossi sono PokerStars e Full Tilt, che Mark Scheinberg nel 2014 pensa di poter cedere. Se il 33enne David Baazov, fondatore della piccola società Amaya, riesce a mettere sul piatto quasi 5 miliardi di dollari il merito è anche di Ader. Dietro l’offerta ci sono la Blackstone  e BlackRock, il più grande gestore di patrimoni al mondo. Nomi rassicuranti, anche per la Deutsche Bank e la Barclays, che per la prima volta si espongono così tanto per un investimento legato al gioco online. cz/AGIMEG