Gioco online: intervista a Francesco Rodano “Modello italiano del gioco online, un possibile esempio per altri paesi”

“Nel mercato italiano del poker online il peso che hanno gli operatori esteri è limitato, per i casino games si potrebbe arrivare anche al 60%”. E’ la stima che Francesco Rodano, responsabile del gioco a distanza di ADM, fa a Agimeg. “Sono stime basate sui dati di cui dispongono gli internet supplier, nei confronti dei quali” spiega Rodano, “l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha da tempo avviato un dialogo. L’obiettivo è quello di far capire a queste compagnie che se il modello italiano funziona, verrà preso ad esempio anche in altri paesi, a iniziare dagli Stati Uniti, il mercato del gioco online che se viene liberalizzato diventerà il punto di riferimento”. Rodano ammette che la trattativa con gli internet supplier non è facile, “finora non ha dato risultati. Ma alcune di queste compagnie  sono quotate in borsa e quindi molto sensibili agli aspetti reputazionali”. E per quanto riguarda il betting exchange – il prodotto che verrà lanciato a breve anche in Italia – Rodano non teme che cannibalizzerà le scommesse tradizionali: “Si tratta di un prodotto molto evoluto che attrarrà una fascia di nicchia di giocatori”. Infine, con riferimento all’intero online, Per Rodano alcuni passaggi potranno consentire al mercato di tornare a crescere nel giro di alcuni anni: “il pieno sfruttamento di smart phone e tablet; il riequilibrio di offerta legale e illegale, al momento completamente sbilanciato; un’armonizzazione almeno minima a livello comunitario per fare in modo che gli operatori possano esercitare in più paesi”. gr/AGIMEG

Francesco Rodano (Adm), “Anche azzerando le tasse, il mercato del gioco legale non arriverebbe mai al livello di quello illegale”

“Se si sovrappongono la curva della spesa per gioco online e quella della spesa complessiva delle famiglie, si nota che hanno lo stesso andamento negativo, ma la prima scende molto più rapidamente”. Lo ha detto Francesco Rodano, responsabile gioco a distanza Adm, nel corso di un convegno che si sta svolgendo a Roma. “Al di là della convinzione comune, è evidente che la situazione economica abbia influito sulla spesa del gioco online. Come del resto ha influito anche la campagna di informazione contraria che vive il settore”. Per Rodano, inoltre, anche azzerando le tasse non si potrebbe portare il mercato legale al livello di quello illegale: “Gli operatori esteri godrebbero comunque di una serie di vantaggi regolamentari, a iniziare  dal controllo effettuato sugli scommettitori. Gli operatori legali hanno come unico vantaggio quello di poter pubblicizzare i propri prodotti, un vantaggio che a breve potrebbero non avere più. Inoltre, bisogna considerare anche che ci sono una serie di scommettitori che non giocherebbero mai sui siti legali, come coloro che puntano denari non dichiarati al fisco o sa che una partita è stata combinata e vuole sfruttare l’informazione. Sono scommettitori che non vorremmo, o che vorremmo solo per poterli controllare”. Rodano si è detto comunque favorevole a una tassazione sul margine, in luogo di quella attuale sulla raccolta che sarebbe più equa per gli operatori: “Le modifiche le decide però il Legislatore, non l’Ente regolatore. Quest’ultimo può suggerire delle modifiche, ma non sempre viene ascoltato”. gr/AGIMEG