Valle d’Aosta, Distante (pres. Sapar): “Assurdo che il consiglio regionale anticipi i termini dell’entrata in vigore della legge regionale per le AWP”

“La notizia dell’approvazione da parte del consiglio regionale della Valle d’Aosta  della proposta di legge che anticipa i termini dell’entrata in vigore della norma in materia di gioco al 2019, ci lascia basiti e interdetti: ancora non è chiaro agli amministratori che divieti e proibizioni non risolvono il problema del gioco patologico, quanto inducono solamente i giocatori a spostarsi verso altre offerte di gioco, magari in territori limitrofi, incentivando fra l’altro il proliferare del gioco illegale. Questi atti di forza sono inaccettabili e antidemocratici. Soprattutto se al contempo il neo presidente Fosson, a cui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro, dichiara che la priorità di tutti deve essere la salvezza del casinò di Saint Vincent. Non esistono aziende e lavoratori di serie A e B, tutti hanno pari dignità lavorativa”.

Così Domenico Distante, presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, commentando la notizia dell’approvazione all’unanimità da parte del consiglio regionale valdostano della proposta di legge che modifica i termini per l’applicazione delle misure di prevenzione e di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo di cui alla norma regionale n. 14 del 2015.

Tale norma prevedeva infatti che le nuove sale e le nuove installazioni dovessero rispettare da subito le distanze, mentre per chi possedeva già un’attività era stato dato tempo fino 2023 per gli esercizi prevalenti, e al 2020 per quelli a carattere secondario.

“Il testo approvato in consiglio non solo interviene anticipando i termini relativi alle distanze rispettivamente al 1° giugno 2019 e al 1° gennaio 2019, –  prosegue Distante –  ma introduce anche un nuovo metodo di misurazione delle stesse, che non avviene più tramite il percorso pedonale più breve, ma tramite il raggio dai luoghi sensibili. Questa metodologia di intervento in nome della salute pubblica ma a discapito della libertà d’impresa mina gravemente l’attività degli operatori del comparto gioco, garanti sul territorio della legalità, dell’occupazione, della tutela del giocatore potenzialmente patologico. Con questi interventi emanati senza un confronto reale e costruttivo con gli operatori del gioco lecito si avrà come unico risultato il proliferare del gioco illegale, come dimostrato dal vicino Piemonte: si è eliminato il gioco lecito, sono proliferati gli apparecchi irregolari, il giocatore patologico continua a giocare ma con offerte ben più aggressive rispetto alle AWP e incontrollabili, come ad esempio l’online, fruibile ovunque e a qualsiasi ora”.

“Se la preoccupazione principale del presidente Fosson è quella di perdere un’azienda che produce un importante fatturato, che ha ricadute sull’occupazione e sull’indotto economico  – prosegue il presidente Sapar – , allora dovrebbe anche preoccuparsi delle piccole e medie imprese di gestione degli apparecchi da intrattenimento presenti sul territorio valdostano, che garantiscono anch’esse occupazione e indotto economico, e che invece verranno spazzate via da una legge inutile se non dannosa. La regione dovrà ora prendersi la responsabilità di centinaia di dipendenti che inevitabilmente perderanno il posto di lavoro, così come si sta preoccupando della salvaguardia del casinò di Saint Vincent”.

Amara la conclusione di Distante: “Distanziometri e limitazioni orarie non serviranno a nulla se prima non si attua un programma di prevenzione e formazione nei confronti del gioco. Gli operatori del settore si sono già assunti la propria responsabilità sociale, partecipando a proprie spese a corsi realizzati ad hoc da psicologi e Ser.d, per acquisire quel bagaglio di conoscenze volte alla tutela del giocatore patologico. Ora ci aspettiamo che la regione si assuma la stessa responsabilità, avviando una campagna di formazione ed educazione al gioco sano e lecito. Pertanto chiedo al presidente Fosson un incontro conoscitivo e la costituzione di un tavolo permanente di concertazione in materia di gioco lecito”. lp/AGIMEG