USA, oltre 20 Stati puntano sulla legalizzazione delle scommesse e già discutono ddl per aprire il mercato

Stati Uniti, è attesa per giugno la sentenza della Corte Suprema sulla legalizzazione delle scommesse, ma già una ventina di Stati si sono portati avanti e hanno avviato i lavori su dei progetti di legge per aprire immediatamente i mercati. La causa in questione riguarda la la legge del New Jersey del 2014 che consentiva di piazzare scommesse sportive  nei casinò e negli ippodromi. La legge però ha suscitato diversi malumori, in campo sono scese anche NFL, NBA, MLB, NHL, preoccupate che l’apertura del mercato potesse minare l’integrità dello sport e finora sono riuscite a paralizzarne l’entrata in vigore. Per i giudici della Terza Corte d’Appello degli Stati Uniti (che si sono espressi nel 2016) la legalizzazione delle scommesse viola il PASPA, la legge federale del 1992 che consente di puntare sullo sport solo nei 4 Stati USA che avevano già aperto il mercato. La questione è comunque finita di fronte alla Corte Suprema che ha discusso la causa il 4 dicembre: secondo esperti e analisti la maggioranza dei giudici sarebbe favorevole quantomeno a una revisione del PASPA. La maggior parte dei disegni di legge statali, adesso, prevede comunque un’apertura “controllata” del mercato, l’accettazione delle scommesse sarebbe consentita solamente nei casinò, ippodromi, racinos, e tutti gli altri luoghi dedicati al gioco. Secondo le stime dell’AGA – l’American Gaming Association che da tempo si batte per la legalizzazione delle scommesse – gli americani non si fanno intimorire dal divieto e già puntano largamente sugli operatori illegali. Esempio evidente è la finale del Super Bowl che si è disputata il 4 febbraio: i bookmaker autorizzati in Nevada complessivamente hanno attratto giocate per 158,6 milioni di dollari, una percentuale minima dei 4,8 miliardi di dollari che gli americani hanno realmente giocato. lp/AGIMEG