UK, il segretario di stato appoggia il codice di autoregolamentazione contro le Fobt, ma chiede misure più incisive

Gran Bretagna, il segretario di stato per lo sport, la cultura e i media, Maria Miller, sostiene il codice di autoregolamentazione varato dagli operatori dei giochi – e anzi chiede che le sue disposizioni sia obbligatorie e non meramente volontarie – ma allo stesso tempo chiede misure più incisive. Per le Fobt – i terminali che accettano puntate fino a 300 sterline al minuto – la Miller chiede che i giocatori siano tenuti a fissare l’importo massimo che intendono spendere prima di iniziare una sessione di gioco. Inoltre intende sollecitare l’ASA, l’autorità di sorveglianza sulla pubblicità, a effettuare un controllo sulle campagne del gioco. Per il segretario di stato, invece, le misure contenute nel codice di autoregolamentazione sono eccessivamente blande: “Quelli delle 250 sterline e della mezzora sono limiti troppo elevati” ha commentato. Nel codice si prevede infatti che le Fobt  emettano alert quando la sessione di gioco dura da più di mezzora, o quando il giocatore ha introdotto più di 250 sterline. La Miller ha preso posizione dopo che nei giorni scorsi è stato pubblicato un report che dimostra come nelle aree e nei quartieri più poveri si scommetta maggiormente rispetto a quelli più ricchi. Nei primi – dove sono aperte 2.691 agenzie – gli inglesi hanno speso nelle fobt 470 milioni di sterline, più del doppio di quanto perso nei quartieri alti (231 milioni, in 1.258 betting shop). A destare preoccupazione anche i dati sulla pubblicità, tra il 2006 e il 2012 gli spot televisivi sul gioco sono aumentati del 600%. lp/AGIMEG