UK, i bookmaker scrivono a Cameron contro l’aumento della tassazione sulle FOBT

Gran Bretagna, insostenibile l’aumento dell’aliquota dal 20 al 25% sulle Fobt. E’ quanto sostengono i dirigenti dei maggiori bookmaker inglesi un una lettera inviata al premier David Cameron. A firmarla, tra gli altri Richard Glynn di Ladbrokes, Ralph Topping di William Hill e Carl Leaver, di Gala Coral Group. IL Governo alcune settima fa ha annunciato di voler mettere mano alla tassazione sui giochi nella legge di bilancio del 2014, con l’intento evidente di correggere alcune storture emerse nei passati mesi. Dei ritocchi delle aliquote beneficerà il bingo (su cui il prelievo verrà dimezzato al 10%), mentre si intende dare un primo giro di vite sulle Fobt, i terminali per le scommesse al centro di forti polemiche per le alte puntate che accettano. I bookmaker bollano l’aumento del prelievo come “ingiustificato, sproporzionato, anticoncorrenziale e economicamente dannoso”, inoltre sottolineano che porterà alla chiusura di una serie di betting shop, e di conseguenza rafforzerà il racket del gioco illegale gestito dalle organizzazione criminali. A spingere i bookmaker a rivolgersi direttamente al premier, anche una serie di indiscrezioni secondo cui il Governo, nel giro di alcuni giorni, si appresta a riconoscere maggiori poteri agli enti locali sull’apertura delle nuove agenzie. Inoltre, il Governo potrebbe limitare ulteriormente il numero di Fobt che si possono istallare in un betting shop – al momento quattro – e ridurre le puntate e le vincite massime. Al di là dell’aumento del prelievo fiscale, i bookmaker sono anche preoccupati dei riflessi che simili manovre potrebbero avere: da quando il Governo ha annunciato la stretta sulle Fobt, infatti, le azioni di William Hill, Paddy Power e Ladbrokes sono calate complessivamente circa un miliardo di sterline. lp/AGIMEG