Ughi (Pres. Obiettivo 2016) ad Agimeg: “Dal Governo, che dovrebbe ascoltare di più chi come noi vive il territorio, ci aspettiamo i giusti sussidi”

“Tutti i negozi di gioco sono pronti alla ripartenza con un protocollo anticontagio, più tecnologia c’è, più il cliente è autonomo e non ha bisogno di servirsi dello sportellista, che sarà chiamato a ‘smistare’ il traffico all’interno del negozio. I negozi di gioco come i supermercati hanno un accesso contingentato, limitato e regolamentato, anche in funzione dei metri quadri, e sono locali sicuri come quelli che vendono beni di prima necessità. Quello che dobbiamo pretendere dallo Stato è un sussidio, siamo stati chiusi su una vendita che facciamo per conto dello Stato, dobbiamo poter accedere alla liquidità per mettere a posto la parte economica del nostro bilancio, serve un importo a fondo perduto. Ma oggi la liquidità è finta, perché le procedure bancarie non sono ancora state messe in atto”. Lo ha detto Maurizio Ughi, Presidente Obiettivo 2016, intervenendo al convegno online organizzato dal direttore di Agimeg Fabio Felici su “Sale Scommesse, Sale Bingo, Sale Slot/Vlt e Giochi nei Tabaccai: come e quando potranno riapriranno. Attese e novità”.
In risposta a Domenico Faggiani, responsabile nazionale dell’ANCI per il gioco d’azzardo, che ha criticato in diretta la posizione di Ughi su ADM, il presidente di Obiettivo 2016 ha detto: “Non critico ADM, ha sospeso il Lotto e il Superenalotto per un problema di commissioni, solo perché non potevano riunirsi, è stato un problema organizzativo. Ad ADM dico che dovrebbe prendere il proprio privilegio e pretendere di andare al Governo per dare una mano quando si legifera sul settore. Il Governo poi deve sentire di più chi sta sul territorio: il nostro settore è troppo intermediato dai grandi concessionari. La conoscenza dei problemi reali vengono dal territorio, da chi alza la saracinesca la mattina e la abbassa alla sera, se li ascoltassero si farebbero provvedimenti più sani”.
Infine, sui finanziamenti alle aziende di gioco da parte delle banche, Ughi ha detto: ”Abbiamo difficoltà con le banche, il settore del gioco ha bisogno di un sussidio, di un importo che gli venga riconosciuto in quanto siamo lavoratori per conto dello Stato, altrimenti non solo le aziende non riaprono perché manca liquidità, ma perché la società è in default, serve denaro a fondo perduto se vogliamo ripartire e tenere in piedi il settore”. cr/AGIMEG