Tar Sicilia: revoca delle licenze lecita se giustificata da questioni di sicurezza

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (sezione staccata di Catania) ha respinto il ricorso del titolare di una sala slot e scommesse, al quale è stata notificata da parte della Questura di Enna comunicazione di avvio del procedimento amministrativo finalizzato alla revoca delle licenze. Imputato al titolare della sala la “frequentazione con soggetti nei cui confronti figurano diversi pregiudizi di carattere penale»; •«frequentazione con il fratello, gravato da numerosi precedenti penali e di polizia»; e della tesi secondo la quale «la relazione di parentela e le frequentazioni [indurrebbero] a ritenere molto probabile l’ipotesi che la gestione dell’attività celi, di fatto, una attività volta al malaffare”.
I giudici hanno quindi ricordato che “la libertà d’impresa trova ben precisi limiti tanto nel TFUE, quanto nel diritto comunitario derivato che di quello attua i principi, quanto, ancora, nella nostra Carta Fondamentale”. “Il valore della libertà d’impresa – inoltre – non domina incontrastato, ma al contrario, nel compiuto disegno di cui all’art. 41 Cost., si armonizza con l’utilità sociale nell’ambito di quella attività di controllo sulla stessa che il legislatore ordinario rimane libero di disciplinare, anche al fine di evitare che essa possa recar “danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. lp/AGIMEG