Sora (Frosinone), Guardia di Finanza sequestra un centro scommesse clandestino

Un centro scommesse abusivo nel centro di Sora è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza, che ha identificato alcuni minorenni tra gli scommettitori. E’ quanto emerge da un’operazione delle Fiamme gialle di Sora in materia di contrasto del gioco d’azzardo e delle scommesse clandestine in Ciociaria. La società che esercitava la raccolta delle scommesse non disponeva delle autorizzazioni della Questura e dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli dello Stato; aveva insegna pubblica in bella mostra e faceva capo ad un bookmaker estero inserito nella lista dei siti di gioco non autorizzati sul territorio italiano. Il titolare dell’esercizio aveva predisposto  il locale  per permettere ai numerosi avventori di tentare la fortuna scommettendo su svariate competizioni sportive, utilizzando postazioni costituite da computer, monitor per la visualizzazione delle quotazioni, stampante termica per la produzione delle ricevute da gioco, nonché manifesti degli eventi sportivi con correlate quote di vincita. Le postazioni telematiche, con annessa stampante, utilizzate per la raccolta illegale delle scommesse, nonché la documentazione di supporto e le numerose ricevute comprovanti le scommesse effettuate, sono state sequestrate dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Sora che hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il titolare del centro scommesse ed amministratore della società controllata – un cinquantenne abitante a Frosinone – per il reato di esercizio abusivo dell’attività di gioco e di scommesse. Durante le operazioni di controllo le Fiamme gialle sorane hanno rilevato la presenza, all’interno del centro scommesse, di alcuni avventori minorenni intenti a fare le loro giocate, in violazione a specifiche disposizioni di legge che, come è noto, vietano tassativamente l’effettuazione delle scommesse a persone di età inferiore ai diciotto anni, con conseguente contestazione della violazione a carico del titolare del centro. Peraltro è stato altresì rilevato che tale centro abusivo deteneva un apparecchio televisivo destinato alla visione del pubblico, senza aver adempiuto all’obbligo di pagamento del canone RAI, con conseguente contestazione anche di questa violazione. lp/AGIMEG