Sistema Gioco Italia: “Sui giochi visione miope e ideologica del Comune di Genova”

L’ennesimo episodio della saga del Comune di Genova contro gli operatori del gioco legale si arricchisce di una nuova puntata. La notizia che la consulta del gioco del capoluogo ligure  ha chiesto alle società di calcio genovesi di  rinunciare a sponsorizzazioni da parte di società di gioco legale, lascia interdetti e richiama alla memoria il trattamento riservato agli appestati della “colonna infame” di Manzoniana memoria.  
Continuiamo a ripetere che questa assurda battaglia contro il gioco legale avrà un solo esito certo: il trionfo di quello illegale,  donando così linfa vitale alle associazioni criminali che in massima parte gestiscono queste attività. Già in questi giorni si vedono i primi risultati: a Genova dopo l’introduzione delle normative “anti slot”, è avvenuta una vera esplosione di connessioni via cellulari e tablet alle più disparate offerte di gioco disponibili in rete.
Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di siti illegali, non controllati dalle Autorità italiane senza nessuna garanzia per i giocatori e, senza nessun gettito erariale per la Comunità. In buona sostanza, le regole comunali nate, a parole, per volere combattere le dipendenze, rischiano di provocare danni sociali di dimensioni enormi che si ripercuotono proprio sulle categorie più deboli che si vorrebbero preservare. Un’altra evidenza riguarda l’aumento dei centri non autorizzati, cresciuti del 25% nel 2013. Nella sola città di Genova sono attivi 25 punti gioco illegali contro i 20 autorizzati AAMS. Risulta poi incomprensibile come la proposta -concreta ed oggettiva-  avanzata da Confindustria Sistema gioco Italia di una riduzione degli apparecchi da intrattenimento e di una riorganizzazione complessiva dell’offerta di gioco, continui a rimanere lettera morta da parte della Giunta.
Preoccupa non poco la miopia dell’amministrazione e lo spirito demagogico  e populista che non solo non riduce i problemi del gioco, ma, anzi, li amplifica.Non possiamo che rilanciare l’Istituzione di un gruppo di lavoro misto in cui si affrontino i problemi in un’ottica di reale servizio al territorio, superando i toni ideologici e da “crociata” che non fanno il bene di nessuno, tantomeno di quei cittadini che si vorrebbero difendere. cz/AGIMEG