Sindacati: secondo tentativo di conciliazione con Sogei sul diritto di sciopero nel settore metalmeccanico è fallito, ipotesi nuovo sciopero

“Il 2 novembre si è tenuto un incontro tra Direzione Aziendale Sogei, Unindustria, RSU Sogei e le rispettive Organizzazioni territoriali relativo al secondo tentativo di composizione, così come previsto dalla normativa per la regolamentazione dell’esercizio del diritto di sciopero nel settore metalmeccanico. Durante l’incontro la RSU ha nuovamente esposto le questioni da affrontare per individuare un accordo tra le parti per la regolamentazione dell’istituto dello smart working”. E’ quanto rende noto la Rappresentanza sindacale unitaria di Sogei in una nota.
“In particolare sono stati evidenziati i seguenti aspetti: accordo a tempo indeterminato; possibilità per tutti i lavoratori di accedervi e revisione del numero massimo dei giorni previsti per le U.O. con attività attualmente considerate remotizzabili solo parzialmente; fruizione di una parte delle giornate previste al di fuori della programmazione, sempre in accordo con il responsabile; maggior quantitativo di giornate fruibili mensilmente per dipendenti fragili e per casistiche comprese nel comma 3bis della legge 81/2017 (dipendenti con bambini entro 3 anni); previsione delle misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro; impegno della DA a non richiedere prestazioni straordinarie, così come definite nel CCNL metalmeccanici, nelle giornate di smart working; ristori secondo il modello dei risparmi di bilancio 2020 e 2021 in analogia a quanto impostato a livello statale e già approvato per l’Agenzia delle Entrate, da erogare in due tranche.
In sostanza quanto esposto dalla RSU si è tradotto in una radicale rivisitazione della piattaforma presentata a giugno e cio’ al fine di esperire tutti i tentativi possibili pur di provare e pervenire ad un accordo. Nella proposta della RSU si è infatti partiti dal contenuto del regolamento aziendale e si è cercato di individuare dei correttivi che lo rendessero ad avviso della RSU più corrispondente alle disposizioni normative e di maggior tutela per i lavoratori”.
“Anche la questione collegata ai ristori – si legge ancora nella nota della RSU Sogei – è stata totalmente rivista proponendo analoga soluzione a quella adottata dall’ADE e prevedendo la possibilità di erogazioni in più momenti. A tale enorme apertura e avvicinamento delle posizioni della delegazione sindacale, l’azienda ha tuttavia risposto ritenendosi disponibile ad un confronto solo con riferimento a tre degli argomenti esposti, uno dei quali peraltro già concordato nella fase di conciliazione di giugno: accordo a tempo indeterminato (già concordato nella fase di conciliazione di giugno); maggior quantitativo di giornate fruibili mensilmente per dipendenti fragili e per casistiche comprese nel comma 3bis della legge 81/2017 (dipendenti con bambini entro 3 anni); fruizione di una parte delle giornate previste al di fuori della programmazione, sempre in accordo con il responsabile; escludendo in maniera assoluta ogni possibile confronto e apertura su tutti i restanti punti rappresentati dalla RSU”.
“La disponibilità ad un confronto anche sui soli tre punti sopra citati avrebbe potuto comportare anche una rivisitazione in condizioni di ancor minor favore rispetto a quelle attualmente presenti nel regolamento come ad esempio il numero di giorni, i quali sarebbero anche potuti diminuire rispetto all’attuale massimo di 10, come più volte sostenuto dalla controparte aziendale. Si è quindi registrata la chiara volontà da parte della azienda di non voler aprire alcun tavolo di confronto e di chiudere ogni spazio di possibile confronto con le rappresentanze sindacali. Tale atteggiamento aziendale ha determinato l’inevitabile esito negativo anche del secondo tavolo di conciliazione. A chiusura dell’incontro abbiamo ricevuto una proposta di verbale sula quale abbiamo provato a fare delle integrazioni. Siamo ancora in attesa di un riscontro da parte della Direzione aziendale”, conclude la nota. lp/AGIMEG