Poker: Russia, sì ai giocatori professionisti ma tassandone il reddito

In Russia, ad esclusione delle aree di “Azov City” nel territorio di Krasnodar, “Primorye” nel territorio di Primorsky, “Siberian Coin” nella regione di Altai e “Yantarnaya”, nella regione di Kaliningrad, il gioco d’azzardo è vietato anche se esistono varie realtà di giochi in nero soprattutto sul canale online. Per questi ultimi, infatti, la legge risulta poco incisiva e dovrà subire delle modifiche laddove il governo volesse limitarne l’accesso. Caso particolare quello del poker che, considerato border line fra l’azzardo e lo sport, potrebbe a breve essere regolamentato, introducendo norme per il prelievo fiscale del 13 % sulle vincite e del 20% annuo sui profitti delle case da gioco, oltre a rendere obbligatori l’identificazione dei giocatori. Tuttavia sono molte le difficoltà in questo senso anche perchè i giocatori russi preferiscono giocare online con operatori stranieri e limitare questa pratica richiederebbe di imporre il divieto di gioco agli operatori internazionali. Probabilmente si andrà verso una legalizzazione del poker tassando il reddito dei giocatori professionisti. mdc/AGIMEG